Occhiuto (FI): riforma di Medicina necessaria e migliorativa. Il cambiamento non penalizzerà chi studia

Il senatore di Forza Italia – Mario Occhiuto, in merito alla riforma di medicina afferma che: “Le preoccupazioni espresse da molti studenti di Medicina meritano attenzione e rispetto. Riguardano il timore di vedere rallentato o compromesso un percorso costruito con impegno e sacrificio. È un sentimento comprensibile, che va ascoltato con serietà e responsabilità, soprattutto da chi ha il dovere di governare i processi di cambiamento. Proprio da questa consapevolezza nasce la riforma dell’accesso ai corsi di Medicina voluta dal ministro Anna Maria Bernini: una riforma che affronta problemi reali, stratificati da anni, e che altri hanno preferito ignorare. Il sistema precedente ha prodotto esclusioni arbitrarie, contenziosi infiniti e una carenza strutturale di medici rispetto ai reali bisogni del Servizio sanitario nazionale”.

Continua il senatore Occhiuto: “È su queste macerie che oggi si interviene, ed è troppo facile speculare sulle difficoltà senza ricordare chi le ha lasciate in eredità. Il nuovo modello, con il semestre iniziale, supera la logica del test secco e introduce un principio diverso: valutare gli studenti sullo studio svolto, sul percorso affrontato e sulla capacità di sostenere le materie universitarie, non su una prova unica e casuale. È un cambiamento profondo, ma orientato a rendere il sistema più giusto e più trasparente. Colpisce che proprio chi per anni non ha avuto il coraggio di riformare oggi utilizzi le comprensibili ansie degli studenti come strumento di polemica politica. Quelle stesse inerzie hanno lasciato migliaia di ragazzi senza prospettive chiare e il Paese con un numero insufficiente di medici. Le riforme vere non si giudicano nei primi mesi, ma dalla capacità di correggere, migliorare e accompagnare. 

Conclude così il senatore Occhiuto: “È importante chiarire alcuni punti. I posti disponibili saranno coperti, le graduatorie scorreranno fino all’esaurimento e le criticità tecniche emerse nelle prove sono state riconosciute e corrette. Il percorso è pensato per accompagnare gli studenti, non per penalizzarli. Il ministro Bernini ha dimostrato determinazione e senso di responsabilità, seguendo passo dopo passo l’attuazione della riforma e intervenendo dove necessario. Difendere questa riforma significa difendere il futuro dell’università e della sanità pubblica: non propaganda, ma assunzione di responsabilità dopo anni di rinvii. Agli studenti deve arrivare un messaggio chiaro: l’impegno profuso non andrà perduto e il cambiamento in corso non comprometterà i percorsi di studio, ma punta a renderli più solidi, più equi e più coerenti con le esigenze del Paese. Chiudere gli occhi sarebbe stato più facile. Governare il cambiamento è più difficile, ma necessario”.