Ue, Bergesio (FdI): «Basta con la burocrazia asfissiante»

«Il Consiglio europeo deve guardare al futuro dei Paesi europei con attenzione, coraggio e determinazione». Lo ha dichiarato il senatore Giorgio Maria Bergesio (Lega) intervenendo nell’Aula del Senato, in occasione della discussione generale sulle comunicazioni del Presidente
Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo del 26 e 27 giugno.

«Condivido l’impegno del Governo per una soluzione diplomatica in Medio Oriente, lavorando al fianco di Stati Uniti e Paesi NATO», ha affermato il parlamentare chiedendo un «cessate il fuoco immediato che consenta gli aiuti umanitari a Gaza», invocando sull’Ucraina «un cessate il fuoco e un accordo di pace» e sottolineando l’importanza della «stabilità in Libia, per evitare che la Russia rafforzi la sua presenza nel Mediterraneo».

Bergesio ha poi definito «allarmante» la situazione nel Golfo: «Il blocco dello Stretto di Hormuz avrebbe conseguenze catastrofiche per l’economia globale», «per questo concordo con la presidente Meloni: la sicurezza è la precondizione per la libertà e il benessere». Bergesio ha poi ringraziato per la proroga della Sugar Tax, ottenuta dal Governo, definendola «un atto di grande attenzione e sostegno» ed ha condannato la campagna contro il vino italiano.

«È inaccettabile che l’Europa abbia colpito con etichettature fuorvianti uno dei pilastri della nostra economia e identità culturale con normative miopi che danneggiano il Made in Italy». Riguardo al Mercosur, il senatore della Lega ha osservato che «non si possono accettare accordi commerciali che mettano in ginocchio i nostri agricoltori e la nostra filiera agroalimentare». E per la PAC ha spiegato che “serve una
politica vicina agli agricoltori, in particolare ai piccoli. Basta burocrazia asfissiante che premia l’inattività».

Bergesio ha poi sollecitato «un radicale cambio di rotta nel settore auto, superando gli aspetti ideologici e vergognosi del Green Deal, che penalizzano l’occupazione». «Dobbiamo evitare che la transizione energetica diventi un ulteriore vincolo insostenibile per le nostre imprese. Per la competitività servono semplificazione burocratica, energia a costi accessibili e un mercato unico funzionale», ha concluso.