Scioglimento da record per il ghiacciaio Hektoria, nella penisola antartica: si è praticamente dimezzato in appena due mesi, segnando il più rapido arretramento mai osservato nella storia moderna.
La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Geoscience da un team dell’Università del Colorado – Boulder, offre nuovi elementi per comprendere la possibile destabilizzazione di altri ghiacciai e le conseguenze sull’innalzamento del livello del mare.
Lo studio, basato su immagini satellitari, fotografie aeree e dati altimetrici raccolti tra febbraio 2022 e agosto 2023, mostra che l’Hektoria si è ritirato di almeno otto chilometri in due mesi, un ritmo quasi dieci volte superiore rispetto a quello finora misurato per un ghiacciaio terrestre (cioè situato sulla terraferma e non galleggiante). Il picco del ritiro è stato registrato tra novembre e dicembre 2022, quando l’estremità del ghiacciaio avanzava indietro di circa 0,8 chilometri al giorno, raggiungendo un arretramento complessivo di 8,2 chilometri in appena due mesi: un valore mai documentato prima.
Durante lo stesso periodo, i ricercatori hanno rilevato diversi terremoti nella regione, le cui onde sismiche corrispondevano al distacco di iceberg da un ghiacciaio terrestre. Secondo il team, l’evento eccezionale sarebbe legato alla particolare morfologia del fondale roccioso su cui poggia l’Hektoria, situato in prossimità della zona di transizione tra la parte terrestre e quella galleggiante del ghiacciaio. Con il progressivo assottigliamento del ghiaccio, l’area si sarebbe sollevata per effetto della spinta dell’oceano, favorendo ulteriori distacchi e accelerando il ritiro.
“Il ritiro di Hektoria è un po’ uno shock”, afferma il coordinatore dello studio, Ted Scambos. “Questo tipo di ritiro fulmineo cambia davvero ciò che possiamo considerare possibile per altri ghiacciai più grandi del continente. Se le stesse condizioni si verificassero in alcune delle altre aree, potrebbero accelerare notevolmente l’innalzamento del livello del mare dal continente”.







