Ghiacciaio Solda sempre più in ritirata: 26 metri persi in un anno

Ghiacciai

Il ghiacciaio di Solda, nel gruppo Ortles-Cevedale e nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio, continua a ritirarsi inesorabilmente. Secondo i dati presentati ieri 26 agosto, in conferenza stampa a Bolzano, presso la Galleria Civica, nel solo 2025 ha perso altri 26 metri rispetto all’anno precedente, superando la media decennale di arretramento che si attesta sui 20 metri l’anno.

Un tempo, nella seconda metà dell’Ottocento, la lingua glaciale lambiva le aree poco sopra l’attuale parcheggio della funivia di Solda. Oggi resta solo una porzione concentrata nella parte più alta della montagna, coperta in gran parte da detriti e ormai in avanzato stato di regressione.

Le rilevazioni sono frutto del lavoro sul campo svolto lunedì scorso dagli operatori del Servizio Glaciologico CAI Alto Adige (SGAA), affiancati dal team di Carovana dei Ghiacciai, la campagna promossa da Legambiente con Cipra Italia e il supporto scientifico della Fondazione Glaciologica Italiana.

Durante la tappa, gli esperti hanno segnalato anche fenomeni geomorfologici preoccupanti: in particolare, l’instabilità della morena laterale destra, legata alla fusione di nuclei di ghiaccio inglobati nei depositi glaciali. A ciò si aggiunge la crescente presenza di detriti sopra la fronte del ghiacciaio, causata da frequenti crolli e colate di materiale, soprattutto sul lato destro.

Il caso del Solda è emblematico di una tendenza più ampia che interessa tutti i ghiacciai dell’Alto Adige. Secondo i dati dell’Ufficio Idrologia e Dighe della Provincia Autonoma di Bolzano, dal 1997 al 2023 la superficie glaciale complessiva è passata da 122,2 a 72,2 chilometri quadrati, con una perdita di quasi la metà. Anche il numero di ghiacciai è calato, da 234 a 203, mentre è cresciuto il numero di placche glaciali passate da 325 a 729 a causa della frammentazione dei ghiacciai.