Hanoi, divieto di veicoli a combustione dal 2026: stop alle moto a benzina nel centro città

Hanoi – Vietnam

Hanoi si appresta a compiere un passo storico nella lotta all’inquinamento atmosferico: a partire da luglio 2026, le motociclette a benzina non potranno più circolare nel centro della capitale vietnamita. Il divieto sarà progressivamente esteso: entro il 2028 coinvolgerà anche le auto private a combustibili fossili, per poi ampliarsi, dal 2030, all’intero perimetro entro la Tangenziale 3.

“Dal luglio 2026, le motociclette alimentate a benzina non potranno più circolare nel centro di Hanoi, e il divieto sarà esteso, entro il 2028, anche alle auto private a combustibili fossili, per allargare poi dal 2030 il raggio dell’interdizione all’interno della tangenziale 3.”

L’obiettivo delle autorità locali è chiaro: ridurre drasticamente lo smog urbano e promuovere un sistema di trasporti sostenibile. Lo riporta il quotidiano Vietnam Express, che dedica ampio spazio al provvedimento. “L’obiettivo è combattere l’inquinamento atmosferico e promuovere una mobilità sostenibile, come si legge su Vietnam Express, che dedica ampio spazio all’argomento.”

Attualmente, nella metropoli asiatica circolano oltre 9 milioni di veicoli, in gran parte motocicli alimentati a benzina. “Con oltre 9 milioni di veicoli, per la maggior parte motocicli a benzina, la capitale asiatica è soffocata dal traffico e dalle emissioni.”

I dati scientifici confermano l’impatto ambientale di questo modello di mobilità: “Uno studio del 2023 attribuisce alle due ruote l’87% delle emissioni di monossido di carbonio e il 66% delle polveri sottili Pm2.5.”

Ma la strada verso l’elettrificazione si preannuncia tortuosa. L’offerta di trasporto pubblico è ancora limitata: “Il trasporto pubblico copre oggi solo il 19% della domanda: solo una delle nove linee previste della metropolitana è stata completata, e i bus coprono appena il 14% degli spostamenti totali.”

Anche l’adozione dei veicoli elettrici è frenata da vari ostacoli infrastrutturali ed economici. “Anche sul fronte elettrico restano numerosi ostacoli: i costi elevati dei motorini elettrici, la carenza di stazioni di ricarica, l’assenza di standard nazionali e la fragilità della rete elettrica pongono seri interrogativi.”

A questi si aggiungono i possibili effetti ambientali negativi derivanti dalla sostituzione di milioni di mezzi obsoleti. “Inoltre, la sostituzione di milioni di veicoli potrebbe generare tonnellate di rifiuti tossici, tra oli esausti, batterie e componenti meccanici.”

La Banca Mondiale ha stimato che la transizione richiederà investimenti superiori a 1,5 miliardi di euro e un pacchetto di misure di supporto sociale ed economico. “Secondo la Banca Mondiale, la transizione richiederà investimenti per oltre 1,5 miliardi di euro e misure di accompagnamento: sussidi per i redditi bassi, incentivi per la rottamazione, prestiti agevolati, espansione delle infrastrutture e regole chiare per la sicurezza della ricarica.”