Alta Velocità, Marra: “Tagli ai fondi acuiscono il divario Nord-Sud”

Non si placano le polemiche dopo la decisione di tagliare 9,4 miliardi destinati all’Alta Velocità ferroviaria nel Sud Italia. Enzo Marra, presidente del Consiglio comunale di Reggio Calabria, parla apertamente di “una questione meridionale mai risolta” e di una “ingiustizia sociale” che il governo starebbe aggravando. “Sembra assurdo continuare a parlare di un Paese spaccato a metà, ma se gli italiani a sud di Salerno non dispongono di un servizio di trasporto ferroviario confrontabile con le altre aree del Paese per l’assenza della cosiddetta alta velocità, vuol dire che in Italia la questione meridionale è ancora irrisolta”, spiega Marra.

Secondo il presidente del Consiglio comunale, si tratta di “un gap di sviluppo che è difficile da ricucire, sia in termini economici che sociali, soprattutto se per una grande opera come l’Alta Velocità vengono cancellati con un colpo di spugna ben 9,4 miliardi”. Marra denuncia una scelta politica precisa, “che sacrifica alcuni territori – quelli del Sud – a vantaggio di altri, favorendo il Nord e acuendo i divari tra le diverse aree del Paese”.

Il presidente sottolinea anche le pesanti ripercussioni di questi tagli sull’accessibilità della Calabria, chiedendo a Giorgia Meloni e Matteo Salvini di riflettere sul ruolo che la regione ricopre nel sistema nazionale. “È in atto una vera e propria ingiustizia sociale che prende forma attraverso questa asimmetria di servizi che il Governo Meloni non sembra correggere, anzi sembra incoraggiare”.

Marra si unisce alle voci del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, e del senatore Nicola Irto, che da mesi denunciano un presunto disegno secessionista. “Davanti a questi attentati allo sviluppo dei nostri territori – conclude Marra – occorrono prese di posizione forti e risolute”.

L’ennesimo taglio ai fondi per l’Alta Velocità riaccende così il dibattito sulla coesione territoriale e sulla necessità di investimenti strutturali al Sud, tema che resta centrale nell’agenda politica e istituzionale del Paese.