Una giornata intensa e carica di emozione quella vissuta il 23 maggio a Palermo, nel ricordo della strage di Capaci, che trentatré anni fa sconvolse l’Italia e segnò una svolta nella lotta alla mafia. Nella ricorrenza dell’attentato che costò la vita al giudice Giovanni Falcone, a sua moglie Francesca Morvillo, e agli agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, la cerimonia si è svolta tra il “Giardino del Presente” della Fondazione Falcone e il “Giardino della Memoria” della Quarto Savona Quindici.
Le istituzioni presenti, il minuto di silenzio alle 17.58
Alla commemorazione hanno preso parte le più alte cariche dello Stato, dei corpi di polizia, i ministri dell’Interno, della Giustizia, della Cultura, il sottosegretario alla Giustizia, tanti studenti, cittadini e artisti. Trasmetta in diretta TV, la cerimonia ha avuto il suo momento più solenne nel minuto di silenzio delle 17.58, l’ora esatta dell’esplosione che cambiò la storia d’Italia.
ASI Nazionale al fianco della memoria: la presenza di Michele Cioffi
Per la prima volta presente ufficialmente alla cerimonia anche ASI Nazionale, rappresentata dal Dott. Michele Cioffi, prossimo Responsabile Nazionale alla Cultura, da anni vicino all’impegno civile di Tina Montanaro, vedova di Antonio Montinaro e presidente della Quarto Savona Quindici.
«Per quanto ogni giorno si viva nella memoria della strage di Capaci, il giorno della ricorrenza lascia emozioni forti difficili da spiegare», ha dichiarato Michele Cioffi. «Vivere dal vivo il Giardino della Memoria, nato sul cratere dell’esplosione per volontà di una donna straordinaria come Tina, è stato un privilegio. È una spinta a fare sempre di più nelle scuole e tra le persone. La mafia ha cambiato forma, ma esiste ancora. Quegli uomini uccisi ci hanno insegnato che il coraggio è una delle virtù più grandi se davvero vogliamo cambiare il senso delle cose».
Un impegno che continua
La partecipazione di ASI alla giornata di Palermo rappresenta un passo importante nell’azione culturale dell’ente sportivo, sempre più coinvolto nel promuovere memoria, legalità e cultura civile attraverso attività educative e sociali. Un impegno che si rinnova nel nome di chi ha dato la vita per un’Italia libera dal giogo mafioso.