Cannes, la Palma a Panahi scuote Teheran: esplode il caso diplomatico

La Palma d’Oro vinta da Jafar Panahi con A Simple Accident al Festival di Cannes non è più solo un trionfo artistico: è diventata una miccia diplomatica tra Francia e Iran. Applaudito come simbolo di libertà e resistenza, il regista — già arrestato e condannato per le sue posizioni critiche contro il regime di Teheran — ha ricevuto il massimo riconoscimento tra ovazioni e commozione. Ma in patria, il clima è tutt’altro che festoso.

Teheran convoca il diplomatico francese: «Dichiarazioni offensive»

L’Iran ha convocato ufficialmente l’incaricato d’affari francese a Teheran per protestare contro le parole del ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot, che in un post su X ha definito la vittoria di Panahi «un gesto di resistenza contro l’oppressione del regime iraniano». Secondo le autorità iraniane, si tratta di «accuse infondate e offensive». Il premier ha espresso «profondo disappunto» per il modo in cui Cannes – e la Francia – avrebbero politicizzato un evento culturale.

Cannes, La stampa iraniana ignora o minimizza

I media ufficiali di Teheran hanno ignorato o sminuito il premio. L’agenzia Fars, vicina ai conservatori, ha bollato la scelta della giuria come “politica”. I quotidiani riformisti hanno riportato la notizia online, ma senza commenti, mentre nelle edizioni cartacee non c’è traccia del premio. La televisione di Stato ha preferito dedicarsi al Festival del Cinema della Resistenza, evento ufficiale che promuove pellicole in linea con la propaganda interna.

Panahi: «La libertà vincerà»

Panahi, al suo primo ritorno pubblico in un festival internazionale dopo anni di repressione, ha raccolto il premio dalle mani di Cate Blanchett, sul palco del Grand Théâtre Lumière, lanciando un messaggio potente:
«Il mio film parla della possibilità di spezzare la catena della violenza. Spero che tutto questo possa finire, in Iran come in Ucraina. La libertà, alla fine, vincerà comunque».
Ha poi incitato gli iraniani in esilio a «mettere da parte le differenze» per difendere «la libertà del nostro Paese».

Cannes, un film che accusa

A Simple Accident è un thriller morale nato da testimonianze raccolte in prigione. Racconta la storia di un meccanico che, dopo un banale incidente, riconosce nel cliente un possibile torturatore del passato. La ricerca della verità si trasforma in un viaggio collettivo di ex detenuti che, tra memoria e vendetta, cercano giustizia. Una metafora chiara del clima di repressione in Iran.

Rasoulof: «Colpo alla repressione»

Il regista in esilio Mohammad Rasoulof, fuggito dalla Repubblica islamica, ha parlato in una nota con i produttori della IIFMA: «Questa vittoria è un colpo potente e inaspettato alla macchina repressiva del regime». Panahi ha annunciato l’intenzione di rientrare in Iran, ma cresce la preoccupazione per eventuali ritorsioni. Dopo i festeggiamenti sulla Croisette, la tensione internazionale lascia presagire possibili sviluppi.