Il governo sta valutando un possibile intervento per modificare l’attuale orientamento giurisprudenziale sulla cedolare secca applicata ai locatori costituiti in società o impresa.
“Visti anche i riflessi a livello di finanza pubblica, allo stato si è ritenuto opportuno valutare con l’organo legale la possibilità di addivenire ad un mutamento del recente indirizzo giurisprudenziale, anche tramite la richiesta di remissione della questione alle Sezioni Unite”, ha dichiarato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, rispondendo durante il question time al Senato a un’interrogazione presentata dal gruppo delle Autonomie.
Il quesito sollevava il problema di “un’interpretazione restrittiva della disciplina di settore da parte dell’Agenzia delle entrate”.
Nel chiarire la posizione del governo, Giorgetti ha ricordato che la Corte di Cassazione “si è di recente pronunciata riconoscendo la facoltà del locatore di optare per la cedolare secca anche nell’ipotesi in cui il conduttore, pur operando nell’esercizio della sua attività di impresa o professionale, stipuli un contratto di locazione ad uso abitativo, ad esempio per mettere l’unità abitativa a disposizione dei propri dipendenti o collaboratori”.
Tuttavia, l’Agenzia delle entrate non condivide pienamente l’orientamento emerso dalle sentenze più recenti. Secondo il ministro, l’Agenzia ritiene che “il recente orientamento di legittimità risulterebbe non del tutto condivisibile lì dove non valorizza adeguatamente la circostanza che il legislatore ha espressamente previsto che l’opzione per la cedolare secca ‘può essere esercitata anche per le unità immobiliari abitative locate nei confronti di cooperative edilizie per la locazione o enti senza scopo di lucro, purché sublocate a studenti universitari e date a disposizione dei comuni con rinuncia all’aggiornamento del canone di locazione o assegnazione’”.
Questa specifica previsione normativa, osserva ancora l’Agenzia, “confermerebbe la regola per cui il locatario dovrebbe essere un soggetto che non agisce nell’esercizio dell’attività di impresa”.
Infine, Giorgetti ha segnalato che “residuerebbe il tema, sul quale le recenti pronunce non paiono essersi espressamente pronunciate, sul come il locatario – impresa debba far emergere la finalità abitativa della locazione, che anche nella recente sentenza 12706 del 2025 parrebbe restare comunque una delle condizioni per l’applicazione del regime speciale”.