Sulla vicenda Flotilla e sullo sciopero e le manifestazioni di questi giorni, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha lanciato un appello chiaro: la solidarietà con il popolo palestinese si esprime lavorando per spegnere il fuoco a Gaza, non con azioni violente in Italia.
Il messaggio del ministro
Nel post pubblicato sul suo profilo X, Crosetto critica i gesti di piazza che sfociano in violenza e spiegazioni di principio: “Bruciare tutto, fermare tutto, spaventare tutti, non serve a nessuno e fa e farà solo del male a tutti gli italiani”. Il ministro invita “persone serie e responsabili” a lavorare per fermare le violenze, la fame e la guerra e a sostenere percorsi diplomatici concreti, come il piano di pace proposto dall’amministrazione statunitense.
Critica alle azioni di disturbo e richiamo alla responsabilità
Crosetto pone domande nette a chi promuove blocchi di strade, stazioni o assalti a negozi: “Perché? Contro chi? Con che finalità?” Secondo il ministro, azioni di questo tipo non solo non porteranno sollievo ai civili di Gaza, ma rischiano di amplificare i disagi per la popolazione italiana e di danneggiare il dibattito politico interno, rendendo più difficile un confronto serio e costruttivo.
Richiamo all’unità politica e al piano di pace
Il ministro ricorda che, nelle scorse ore, anche il Presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri hanno indicato il piano di pace statunitense come la via percorribile per arrivare a una soluzione negoziata e alla costruzione di due Stati. Crosetto esorta tutte le forze politiche e sociali a mantenere “unità di intenti a livello internazionale” e a condurre il dibattito interno in modo responsabile, respingendo ogni forma di violenza.
Conclusione: fermezza e dialogo
Il messaggio di Crosetto mescola fermezza e appello al dialogo: condanna netta della violenza, sostegno alla diplomazia e richiesta di responsabilità collettiva. In un momento segnato da tensioni internazionali e proteste in patria, il ministro indica la strada del confronto istituzionale e della cooperazione internazionale come l’unica che possa davvero tutelare i civili e favorire una soluzione duratura.