Il ministro degli Esteri assicura che tutti i connazionali stanno bene. Possibili i primi rientri volontari già a partire da venerdì. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato alla Camera che al momento sarebbero 22 gli italiani fermati da Israele nell’ambito delle operazioni legate alla Flotilla. “Secondo le informazioni disponibili, raccolte attraverso l’Unità di Crisi che segue passo dopo passo la vicenda, tutti i nostri connazionali sono in buone condizioni” ha dichiarato Tajani.
Il titolare della Farnesina ha spiegato che, su sua istruzione, il Consolato a Tel Aviv e il Consolato Generale a Gerusalemme assisteranno gli italiani sia nelle procedure portuali sia in quelle di rimpatrio, con un contatto costante anche con i legali degli attivisti imbarcati.
Prime partenze da venerdì
Tajani ha poi reso noto che già da venerdì potrebbero avvenire le prime partenze dall’Israele per chi accetterà di lasciare volontariamente il Paese. Per chi invece non aderirà subito all’espulsione, sarà necessario attendere il provvedimento dell’Autorità giudiziaria israeliana, che potrebbe richiedere tra le 48 e le 72 ore.
“Regole di ingaggio rispettate”
Il ministro ha sottolineato di aver parlato più volte con il collega israeliano Gideon Sa’ar, chiedendo che venissero evitate azioni aggressive. “Sono sollevato dal constatare che le regole di ingaggio siano state rispettate e che fino a questo momento non si registrino atti di violenza o complicazioni nelle operazioni delle forze israeliane” ha dichiarato.
L’assistenza agli italiani
L’impegno della Farnesina resta concentrato sull’assistenza a tutti i connazionali coinvolti e sul monitoraggio della situazione sul terreno, mentre proseguono i contatti con le autorità israeliane e con le famiglie degli italiani fermati.