Il Movimento 5 Stelle apre alla possibilità di future collaborazioni con la Russia sul gas, scatenando la reazione di Pd e Avs e alimentando le divisioni nel campo largo.
M5s: “Non escludere collaborazioni future con Mosca”
Il punto critico è emerso alla Camera durante la presentazione di tre risoluzioni distinte da parte di M5s, Pd e Avs sulle crisi internazionali, in particolare sul conflitto in Medio Oriente e sulla guerra in Ucraina. Il passaggio più contestato è contenuto nella risoluzione del M5s, che invita a non escludere “a priori e pro futuro una possibile collaborazione con la Russia” in materia di forniture energetiche, soprattutto nel caso in cui un’escalation in Iran comprometta le importazioni.
Una posizione che ha immediatamente provocato forti frizioni tra le opposizioni, con Pd e Avs che hanno annunciato di non voler votare quel punto del documento.
Sensi e Calenda attaccano, il Pd prende le distanze
“Lo trovo irricevibile”, ha scritto sui social il senatore del Pd Filippo Sensi, mentre Carlo Calenda, leader di Azione, ha definito la proposta “vergognosa”. Per Calenda, il Pd dovrebbe finalmente riconoscere che “non può esserci un’alleanza con chi ha una linea identica a quella di Salvini sulla Russia”.
Non solo Mosca. Altra questione dirimente è quella delle forniture militari all’Ucraina: il M5s, nella sua risoluzione, chiede di interromperle immediatamente. Il Pd, al contrario, sottolinea la necessità di continuare a sostenere le istituzioni e il popolo ucraino, come ha ribadito la segretaria Elly Schlein nel suo intervento in Aula.
Avs si smarca: contro le armi a Kiev ma non con Mosca
Alleanza Verdi e Sinistra, pur condividendo con i 5 Stelle l’opposizione all’invio di armi a Kiev, ha preso le distanze dal riferimento al gas russo. Anche per Avs, infatti, “un’apertura verso Mosca” in questo momento rappresenta un segnale politico pericoloso e inaccettabile.
Le divisioni, quindi, non si limitano più al conflitto in Ucraina, ma si allargano ora anche al tema della sicurezza energetica europea, aggravando la già complessa coesione del campo largo.
Il nodo irrisolto dell’alleanza
Il passaggio sulla Russia ha reso ancora più evidente quanto le opposizioni restino divise su temi fondamentali della politica estera. Il campo largo si presenta sempre più come una somma di differenze piuttosto che una coalizione. E mentre il Pd cerca di mantenere una linea atlantista coerente con il sostegno all’Ucraina e con la condanna dell’invasione russa, il M5s insiste su una posizione alternativa, incentrata sulla neutralità strategica e sul contenimento dei prezzi dell’energia.
Resta da capire se queste divergenze potranno essere ricomposte in vista delle prossime elezioni politiche o se, al contrario, il tema della Russia finirà per diventare la linea di frattura definitiva tra le opposizioni.