Gaza, spunta l’ipotesi di un esplosivo italiano per radere al suolo la Striscia: il M5S chiede chiarezza al governo

Gaza rasa al suolo con esplosivo di fabbricazione italiana? La domanda è al centro di una dura presa di posizione del Movimento 5 Stelle, che chiede spiegazioni urgenti al governo Meloni su una possibile fornitura di materiali dual-use utilizzati nei bombardamenti israeliani nella Striscia.

Gaza, l’uso di carri telecomandati

“Fonti giornalistiche palestinesi riportano che l’esercito israeliano sta utilizzando carri M113 telecomandati, carichi di esplosivo ad alto potenziale, per radere al suolo quartieri interi di Gaza City e Jabalia, con una media di 300 edifici distrutti al giorno”, scrivono in una nota i parlamentari Francesco Silvestri, Bruno Marton e Arnaldo Lomuti, capigruppo del M5S nelle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.

Al centro delle denunce internazionali, raccolte anche dall’organizzazione per i diritti umani Euro-Med Monitor, c’è l’uso sistematico del composto Anfo (Ammonium Nitrate Fuel Oil) – una miscela di nitrato di ammonio e gasolio, già documentata da France24 nei teatri di guerra di Gaza e del Libano.

Secondo una recente inchiesta pubblicata da Altreconomia, l’Italia sarebbe diventata il principale fornitore di nitrato di ammonio a Israele, dopo lo stop alle esportazioni imposto da Spagna e Turchia. Tra novembre 2023 e marzo 2025, Roma avrebbe esportato oltre 6mila tonnellate di nitrato d’ammonio, formalmente dichiarate per uso agricolo. Ma, denuncia il M5S, “il contenuto d’azoto del materiale italiano è doppio rispetto al minimo necessario per la detonazione”.

“È una sostanza a duplice uso, ha detto Tajani – ironizzano i parlamentari – salvo confondere nitrato e nitrito d’ammonio, e senza negare l’export. Intanto anche 140 tonnellate di micce detonanti sono partite dall’Italia verso Israele come materiali civili, ma potenzialmente utilizzabili come inneschi per i robot-bomba”.

M5S: “Italia alimenta una macchina di morte”

Il Movimento 5 Stelle torna quindi a chiedere conto al ministro degli Esteri Antonio Tajani e al governo:

“È inaccettabile che l’Italia, mentre si proclama neutrale o pacificatrice, continui ad alimentare una macchina di morte. Chiediamo spiegazioni formali in Parlamento e davanti ai cittadini che oggi manifestano in tutta Italia contro il genocidio a Gaza”.

La vicenda si inserisce in una giornata caldissima, segnata dallo sciopero generale indetto da USB e altri sindacati di base, con decine di migliaia di manifestanti in piazza per chiedere la rottura dei rapporti economici e diplomatici con Israele. “Fornire materiali dual-use in un contesto di guerra e bombardamenti sistematici su civili non è solo immorale, ma potrebbe configurarsi come complicità in crimini di guerra”, conclude la nota del M5S.