“Meloni non può pensare di cavarsela con una mozione: ha il potere di riconoscere lo Stato di Palestina. Il resto sono frottole per lavarsi la coscienza”. Chiara Appendino, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, non usa mezzi termini durante il presidio convocato oggi davanti a Montecitorio. Sventolano bandiere palestinesi, cartelli con scritto “Blocchiamo tutto” e “Embargo totale a Israele”, striscioni firmati USB, Emergency, Anpi, movimenti studenteschi e comunità palestinese.
Il presidio è stato organizzato dal Global Movement to Gaza Italia, poche ore dopo la denuncia dell’attacco notturno alla Global Sumud Flotilla, partita nei giorni scorsi con decine di barche per rompere l’assedio della Striscia e portare aiuti umanitari.
Usb: “Bloccheremo tutto. Nuovo sciopero generale senza preavviso“
Dal presidio è arrivato anche l’annuncio di un’escalation delle mobilitazioni. Il sindacato USB ha annunciato: “Proclameremo un nuovo sciopero generale, questa volta senza preavviso. La parola d’ordine ‘blocchiamo tutto’ tornerà in tutto il Paese. Ci saranno 100 piazze per Gaza, e a Roma manterremo un presidio permanente a Piazza dei Cinquecento”.
Un annuncio forte, che segue le recenti mobilitazioni nazionali culminate nello sciopero del 22 settembre, quando decine di migliaia di persone si sono riversate nelle strade italiane per protestare contro l’invio di armi a Israele e per chiedere protezione per la Flotilla umanitaria.
Gaza, il pressing parlamentare e il silenzio della Farnesina
Nel frattempo, la Farnesina – dopo l’attacco alla Flotilla – ha comunicato che il ministro Tajani, presente a New York per l’Assemblea Generale ONU, ha chiesto a Israele “tutela per gli italiani a bordo”. Ma è un segnale giudicato tardivo da molti esponenti politici presenti al presidio.
“È una mossa di facciata – affermano alcuni attivisti – dopo giorni di silenzio, mentre le barche venivano seguite, ostacolate, colpite. La Flotilla ha fatto quello che il governo non ha il coraggio di fare: rompere l’assedio e salvare vite umane”.
Il movimento pro-Flotilla ha promesso di “non fermarsi finché Gaza non sarà libera”. E ora la battaglia per la Palestina ha un nuovo fronte: quello delle piazze italiane.







