Maria Rosaria Boccia rientra ufficialmente nella corsa per le regionali in Campania e lo fa con lo stesso tono combattivo che ha segnato gli ultimi mesi. Solo dieci giorni fa aveva annunciato il ritiro, parlando di «un calvario», sommersa dalle inchieste che la riguardano. Ora, invece, torna in scena mostrando il libretto universitario con gli esami alla Parthenope e la laurea conseguita alla Pegaso, mentre rivela la proroga delle indagini della procura di Napoli proprio sul titolo di studio. «Mi ero ritirata al secondo avviso di garanzia, ma è stato inutile. Ieri mi hanno chiamato i carabinieri di Pompei, continuano a indagare sulla mia laurea. E allora non sto più zitta», spiega seduta al tavolino di un bar nella villa comunale di Castellammare di Stabia.
Quella sulle presunte irregolarità accademiche è la terza inchiesta che la coinvolge. Le altre due riguardano le accuse di stalking e lesioni nei confronti dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, con cui da mesi è in corso un duello che intreccia politica, vita privata e campagne elettorali. Boccia si presenta come bersaglio di un sistema di potere: «Ho scoperchiato un vaso e ora subisco tutto questo. La moglie dell’ex ministro non voleva che continuassi a lavorare a titolo gratuito al ministero. Lui passa da una poltrona all’altra e io sono indagata in tre inchieste. C’è accanimento mediatico».
Al suo fianco c’è Stefano Bandecchi, candidato alla presidenza per la Regione e deciso a costruire una narrazione rovesciata: «Boccia è una imprenditrice di successo, una donna forte che paga proprio perché è forte. La vittima è lei», afferma, attaccando frontalmente Sangiuliano. Descrive la candidata come una persona «schiacciata dal potere», segnata dallo stress, costretta a parrucche e terapie, mentre dall’altra parte – sostiene – «si racconta una versione in cui solo lei è la cattiva».
Boccia rincara, ricordando che le sue querele contro l’ex ministro sono state archiviate mentre un esposto presentato da lui ha dato origine a nuove indagini. E non risparmia una stoccata all’ex ministro ora capolista di Fratelli d’Italia. «Per fare audience servono idee, proposte, non baggianate», dice commentando il cappellino rosso con la scritta “Make Naples Great Again” indossato da Sangiuliano durante un comizio. Poi allarga il perimetro dello scontro: «Questa campagna elettorale sembra tutto folklore. Nel gruppo Bandecchi c’è sostanza: imprenditori, persone capaci di creare ricchezza. Non figli o mogli di potenti».
La candidata parla per oltre un’ora, alternando sorrisi e attacchi, convinta che il suo ritorno in campo sia l’unico modo per difendersi politicamente e mediaticamente. A una settimana dal voto, la sua presenza riapre un conflitto che corre parallelo alla competizione elettorale, con accuse, controaccuse e un clima che promette nuove scintille fino all’ultimo giorno.







