L’indagine della Procura di Pesaro su presunte irregolarità negli affidamenti diretti, avvenuti quando Matteo Ricci era sindaco, irrompe nella campagna per le elezioni regionali delle Marche. Ricci, ora candidato presidente per il campo largo, ha annunciato sui social di aver ricevuto un avviso di garanzia: al centro della vicenda ci sono fondi comunali per oltre 500mila euro assegnati a due associazioni culturali, per progetti come il murale per Liliana Segre e un casco gigante dedicato a Valentino Rossi.
Fondi e affidamenti, le contestazioni dei pm
Secondo l’accusa, la prassi degli affidamenti senza gara avrebbe portato benefici non patrimoniali all’ex sindaco, ma utilità in termini di consenso politico e immagine. Ricci si dichiara estraneo alle accuse e fiducioso nella magistratura, pur esprimendo amarezza per la tempistica dell’indagine, arrivata il giorno dopo la definizione delle date del voto regionale. “Se un collaboratore sbaglia il sindaco è parte lesa”, ha spiegato Ricci, sottolineando di essersi sempre fidato dei dirigenti comunali.
Reazioni politiche e dubbi tra gli alleati
L’indagine affidi Pesaro Matteo Ricci crea incertezza nel centrosinistra: Elly Schlein non commenta, mentre Giuseppe Conte auspica un chiarimento rapido e promette di valutare attentamente le contestazioni. Fratelli d’Italia attacca Ricci sulle responsabilità politiche, mentre il Psi invita la politica a non farsi condizionare dalla magistratura e a promuovere una riflessione sui limiti delle scelte degli ultimi trent’anni.
Indagine affidi Pesaro Matteo Ricci, impatto sulla campagna elettorale
L’avviso di garanzia segna un momento delicato per la campagna elettorale marchigiana, con Ricci che si dice sereno nel merito ma deciso a difendersi, respingendo l’ipotesi di aver ottenuto benefici personali. Ora la parola passa alla magistratura, chiamata a chiarire i contorni della vicenda e il ruolo degli amministratori coinvolti.