Al Senato, prima che Giorgia Meloni prenda la parola, le opposizioni accendono il dibattito: Conte accusa il governo di sudditanza agli USA, Renzi parla di isolamento internazionale.
Il dibattito si apre con Mario Monti, ma il confronto politico è già acceso
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni interverrà solo più tardi. Ma l’aula del Senato è già in fibrillazione. Il dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo – depositate ieri in forma scritta – si apre con l’intervento del senatore a vita Mario Monti, mentre sugli scranni del governo siedono diversi ministri chiave, da Tajani a Calderoli, da Schillaci a Bernini.
Conte: “No a basi italiane usate nella rappresaglia”
Nel mirino della polemica ci sono i venti di guerra tra Stati Uniti e Iran. Per il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, l’Italia deve restare fuori da qualsiasi escalation: “Non dovrebbe permettere l’uso delle basi sul nostro territorio”, ha dichiarato a Repubblica. E aggiunge: “Non parteggiamo per gli ayatollah, ma se calpestiamo il diritto internazionale legittimiamo ogni autocrazia ad armarsi”.
Conte punta il dito anche sullo squilibrio delle spese: “Portare la Difesa al 5% del Pil significa entrare in economia di guerra. Io ho aumentato la spesa militare, ma con 12 miliardi sulla sanità e 8,5 sulla scuola”. E oggi sarà all’Aia per una manifestazione contro la Nato: “Non siamo antimilitaristi. Ma più missili non significano più sicurezza”.
Il nodo del gas russo
Conte interviene anche sulla mozione M5s che ha diviso il fronte progressista: la richiesta di non escludere future forniture di gas dalla Russia. “Nessuna apertura a Mosca – precisa – ma in un futuro di pace perché impedire l’acquisto dove il gas costa meno?”. Parole che hanno suscitato tensioni con Pd e Avs, che hanno rifiutato di votare la risoluzione.
Azione aggiorna la mozione con il cessate il fuoco
Nel frattempo, il gruppo di Azione al Senato ha aggiornato la propria risoluzione includendo un riferimento alla tregua tra Israele e Iran annunciata oggi dal presidente Usa. “I termini non sono ancora chiari – si legge nel testo – ma l’accordo è stato ufficialmente accettato da Teheran”. Il resto della mozione riprende quella già depositata ieri alla Camera.
Renzi: “Italia isolata, Meloni ha mentito su Tirana”
Il più diretto negli attacchi è Matteo Renzi. Dal banco di Italia Viva, pone quattro domande alla premier, a partire da uno dei suoi slogan più noti: “Da quando ci sono io, l’Italia conta di più”. Renzi ribatte: “Se è vero, perché la Germania ha sostituito l’Italia con la Polonia come partner strategico?”. Poi ricorda la foto del treno per Kiev con Scholz, Macron e Draghi: “Da quel treno lei è scesa”.
Attacca anche sulla riunione a Tirana con Trump, dalla quale Meloni è rimasta esclusa: “Lei ha mentito dicendo che si parlava di invio di truppe. Macron l’ha smentita”. Infine il nodo dei rapporti con Washington: “Se siamo il ponte con Trump, perché non ci hanno informato dell’attacco? Lei è stata svegliata da chi? Trump o Fazzolari?”.
Il caso intercettazioni
Renzi chiude con un riferimento allo scandalo delle intercettazioni giornalistiche: “In sei mesi si spiano i giornalisti e lei non ha detto una parola. Dovevano bastare le scuse a Francesco Cancellato e Roberto D’Agostino”. Poi, in riferimento alla festa di San Giovanni, patrono di Firenze: “San Giovanni non vuole inganni. Ora risponda, senza citare il mio libro”.