Merano, polemica sul tricolore. Guidi: «Il rispetto istituzionale non è negoziabile»

Si accende il dibattito politico attorno al gesto della neosindaca di Merano, Katharina Zeller, che in occasione della sua proclamazione ha scelto di non indossare la fascia tricolore, simbolo ufficiale della Repubblica Italiana. Un atto che ha sollevato critiche trasversali e acceso i riflettori sul delicato equilibrio tra autonomia locale e rappresentanza istituzionale.

Merano, Guidi: «Gesto che grida disprezzo verso l’Italia»

A intervenire con fermezza è il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Guidi, già ministro alla Famiglia, che in una nota definisce il gesto «un atto che grida disprezzo verso l’Italia” e avverte: «Non può essere derubricato a polemica momentanea. Il rispetto istituzionale non è negoziabile»

«Nel momento in cui la neosindaca di Merano Katharina Zeller, esponente del partito popolare sudtirolese, rifiuta pubblicamente il simbolo della Repubblica – prosegue Guidi – si sfiora l’aperta provocazione istituzionale. Le autonomie e la tutela delle minoranze linguistiche sono una conquista della nostra democrazia, non un privilegio concesso contro lo Stato».

Un monito chiaro, che richiama all’unità nazionale e al ruolo rappresentativo degli amministratori locali: «Chi ricopre un incarico pubblico in Italia ha il dovere di rappresentare tutti, senza ambiguità né strappi simbolici. La convivenza si costruisce sul rispetto reciproco – conclude il senatore – non sull’arroganza di chi si crede al di sopra della Nazione».

La questione, che ha suscitato reazioni contrastanti anche sul piano locale, riapre il confronto sul significato dei simboli repubblicani e sul rapporto tra identità territoriale e valori costituzionali condivisi.