Nordio: “Giustizia efficiente con più risorse e digitalizzazione”

Ministri Nordio e Piantedosi

“Più che sui risparmi puntiamo sul potenziamento delle risorse. Entro il 2026 colmeremo gli organici dei magistrati e assumeremo 11.500 amministrativi”. È questa la linea indicata dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervistato su Il Riformista. L’obiettivo è rafforzare il sistema giudiziario, anche attraverso l’attuazione del Pnrr e l’innovazione digitale.

Nordio sottolinea i risultati già raggiunti: “La durata media dei processi civili si è ridotta del 20%, quella dei penali del 28%. Di questo dobbiamo ringraziare i magistrati, che hanno lavorato molto e molto bene”. Il Guardasigilli rivendica il rapporto costruttivo con Anm e Csm, aperto ai contributi delle categorie e basato su continui confronti organizzativi.

Sul fronte dell’innovazione, il ministro spiega che è in corso la digitalizzazione del sistema giudiziario, con il potenziamento delle strutture ICT, il ricorso al cloud e ai sistemi telematici, e i primi esperimenti di intelligenza artificiale nel rispetto delle regole europee.

La riforma costituzionale della giustizia, già approvata in prima lettura dal Parlamento, secondo Nordio avrà effetti positivi anche per l’economia e la fiducia dei cittadini: “Farà acquistare ai cittadini più fiducia nella giustizia, e quindi di riflesso sarà benefica per la certezza dei rapporti giuridici, anche economici”.

Per il Guardasigilli, il cuore della riforma riguarda la terzietà del giudice, l’autonomia del Csm e una Corte disciplinare indipendente. Si punta così a superare le distorsioni del correntismo emerse dopo lo scandalo Palamara, “liberando la magistratura dai suoi condizionamenti interni”.

Nordio conclude ribadendo la necessità di un intervento organico sul codice di procedura penale per superare il sovraffollamento carcerario e realizzare un sistema più garantista e liberale, in linea con l’idea originaria di Giuliano Vassalli.