Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è tornato a sollevare dubbi sulle dinamiche interne al Consiglio superiore della magistratura. “So bene che, con il vicepresidente Fabio Pinelli e la presidente Margherita Cassano, il Csm e la sezione disciplinare hanno intrapreso un percorso diverso. Ma rimane il problema di fondo di un organismo eletto dai magistrati che un domani possono essere sottoposti al suo giudizio”, ha affermato Nordio rispondendo alle osservazioni della presidente Cassano in plenum.
Nordio ha ricordato che la questione delle correnti all’interno del Csm era stata denunciata con forza anche dopo lo scandalo Palamara. “I precedenti non sono affatto confortanti. In occasione dello scandalo Palamara, autorevolissimi politici, giornalisti e anche magistrati hanno denunciato, in termini estremamente severi, la degenerazione correntizia”, ha aggiunto il ministro. Per Nordio, finché non sarà fatta piena luce su quel capitolo, “non ci sarà la serenità auspicata dalla presidente Cassano”.
Il tema della trasparenza, della riforma del Csm e delle garanzie di imparzialità nel governo autonomo della magistratura resta dunque centrale nel dibattito tra via Arenula e il Consiglio superiore, in attesa di nuove misure che possano prevenire derive correntizie e rafforzare la fiducia nell’istituzione.