Con un video social destinato a lasciare il segno, Roberto Occhiuto ha annunciato le proprie dimissioni da presidente della Regione Calabria, aprendo la strada a nuove elezioni che si terranno “tra qualche settimana”. Una scelta forte, maturata all’indomani di un clima che definisce “bloccato”, con un’amministrazione paralizzata dal timore delle inchieste e dall’incapacità di firmare nuovi provvedimenti.
«Ho deciso di dimettermi e di fare decidere ai calabresi il loro futuro», spiega Occhiuto. La sua non è una resa alla magistratura, dalla quale dice di non aver nulla da temere (“i magistrati devono fare il loro lavoro serenamente”), ma un attacco frontale a quella che chiama la “politica di secondo piano”: «Ce l’ho con questi che utilizzano l’inchiesta giudiziaria come una clava per uccidere politicamente il presidente della Regione: non sarà così».
Occhiuto punta il dito contro il clima che da decenni, a suo dire, accompagna la vita politica calabrese: presidenti travolti da indagini poi spesso archiviate, legislatura di fatto ferma negli ultimi mesi e una narrazione negativa che non permette alla Calabria di alzare la testa. “La Calabria ha avviato un percorso che finalmente la sta facendo diventare una Regione che non è più in ginocchio rispetto alle altre Regioni d’Italia”.
Il presidente uscente rivendica quanto realizzato nei cantieri aperti, dagli ospedali agli aeroporti, e accusa chi “gode per il fallimento della Calabria” di voler fermare tutto. Da qui la decisione: «Ho deciso anche di ricandidarmi. Siate voi, calabresi, a scrivere il futuro della Calabria».
L’annuncio, che ha immediatamente acceso il dibattito politico regionale e nazionale, segna una svolta nel percorso amministrativo calabrese: la parola ora passa agli elettori, chiamati a scegliere se confermare Occhiuto e il suo programma di governo o voltare pagina.