Open Arms, Nordio: “No a impugnazioni dopo assoluzioni”

Nave Sea-eye

“Niente impugnazione contro le sentenze di assoluzione, come in tutti i paesi civili”. Così il ministro della giustizia Carlo Nordio interviene sulla vicenda Open Arms, in relazione alla recente impugnazione da parte della Procura della sentenza che aveva assolto Matteo Salvini dall’accusa di sequestro di persona quando era ministro dell’interno.

Parlando al convegno di Fratelli d’Italia “Parlate di mafia”, Nordio ha espresso una posizione netta: “Altrimenti finiamo a ciò che è avvenuto col caso Garlasco. Al di là delle implicazioni politiche di questa scelta inusuale, si pone il problema tecnico: come potrebbe un domani intervenire una sentenza di condanna al di là di ogni ragionevole dubbio, quando dopo tre anni di udienza un giudice ha dubitato e ha assolto?”

“Giustizia lenta, magistrati incapaci di fermarsi davanti all’evidenza”

Il guardasigilli ha ribadito la necessità di una profonda riforma del sistema giudiziario italiano, attaccando con durezza una parte della magistratura: “La lentezza della nostra giustizia dipende anche dall’incapacità di molti magistrati di opporsi all’evidenza. Rimedieremo”, ha detto.

Nordio ha poi citato anche il caso di Beppe Sala, sindaco di Milano recentemente coinvolto in un’inchiesta sull’urbanistica: “Solo quando il macigno ti cade addosso, ci si rende conto delle criticità del nostro sistema. Per questo lo cambieremo.”

Parole che riaccendono il dibattito su garantismo, tempi della giustizia e ruolo della magistratura. E che arrivano mentre il centrodestra, nella stessa giornata, difende compatto l’ex ministro Salvini dall’ipotesi di un nuovo processo.