Patrimoniale, Meloni: “Con la destra al governo non ci sarà mai”

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto poche righe su X per stroncare sul nascere ogni ipotesi di tassa sui grandi patrimoni. Un messaggio diretto all’opposizione e al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che nei giorni scorsi aveva proposto un’imposta sui patrimoni superiori ai due milioni di euro.

La presa di posizione della premier

“È ciclicamente tra le proposte della sinistra,” ha commentato Giorgia Meloni, definendo la patrimoniale una misura ideologica e inaccettabile per il suo governo. Il post ha acceso un immediato confronto politico, che si aggiunge allo scontro già in corso sulla legge di bilancio e sullo sciopero generale annunciato dalla Cgil per il 12 dicembre. Meloni ha ribadito che l’esecutivo punta a ridurre la pressione fiscale e non a introdurre nuove tasse.

Le reazioni dell’opposizione

Le parole della premier hanno suscitato reazioni immediate. La segretaria del Pd Elly Schlein ha accusato il governo di favorire i più ricchi: “Meloni ha aumentato le tasse per tutti, e nella manovra aiuta di nuovo chi sta meglio invece del ceto medio ormai impoverito.” Pur evitando di usare la parola patrimoniale, Schlein ha rilanciato l’idea di una tassa europea sulle grandi ricchezze.

Dall’altro lato, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha chiarito che la patrimoniale “non è all’ordine del giorno”, ma ha attaccato il governo definendolo “quello delle tasse”: “La vera patrimoniale è quella che Meloni ha imposto sul ceto medio e sulle fasce più deboli con una pressione fiscale record.”

Le posizioni nel campo progressista

Nel cosiddetto campo largo il tema divide. I leader di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, sostengono l’introduzione di una tassa sui grandi patrimoni come strumento di equità sociale. “Si può discutere la soglia o l’aliquota – ha detto Fratoianni – ma è urgente redistribuire la ricchezza.” Bonelli ha accusato la premier di difendere “i super ricchi abbandonando i poveri”.

Le critiche dei centristi

Dal fronte riformista, Matteo Renzi ha definito la polemica “un autogol mediatico della sinistra”, spiegando che “Meloni, che ha alzato la pressione fiscale, ora diventa la paladina contro lo Stato esattore, mentre la sinistra finisce nel ruolo di vampiro.” Il segretario di +Europa Riccardo Magi ha parlato invece di “arma di distrazione di massa”: “La premier usa la propaganda per coprire una manovra economica fallimentare e le promesse tradite agli elettori”.