Primo maggio, le reazioni della politica: sicurezza, salari e dignità del lavoro

Montecitorio

Primo maggio, le reazioni della politica: sicurezza, salari e dignità del lavoro. Le forze politiche si confrontano nel giorno dedicato ai lavoratori, tra bilanci, proposte e visioni diverse sul futuro dell’occupazione. Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha rivendicato i risultati raggiunti dal governo: “Celebriamo questo Primo maggio con i risultati di questi due anni e mezzo di governo, con le tante promesse mantenute e i traguardi raggiunti. Dal milione di posti di lavoro creati al record di occupati, dalla disoccupazione più bassa di sempre al tasso di occupazione femminile ai massimi. E inoltre proprio ieri il governo ha raddoppiato le risorse per contrastare la piaga delle morti sul lavoro”.

Mara Carfagna, segretario di Noi Moderati, ha sottolineato: “Il lavoro è libertà, è dignità, è identità. Il Primo maggio ci ricorda che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. E ci richiama alla responsabilità di garantirlo per tutti: sicuro, stabile, retribuito, senza discriminazioni. I dati sull’occupazione dimostrano che passi avanti ne sono stati fatti. Ma molto resta da fare, a partire dalla sicurezza: il governo ha stanziato altri 650 milioni per rafforzare la prevenzione nelle imprese”. Piero Fassino, deputato del Partito Democratico, ha scritto su X: “Nel lavoro si manifesta la creatività, l’estro, il sapere e il saper fare di una persona. Per questo al lavoro va garantita dignità. E un lavoro è degno quando non mette a rischio l’incolumità psico-fisica del lavoratore, quando è professionalmente riconosciuto, adeguatamente retribuito e contrattualmente tutelato”.

Pasquale Tridico, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, ha denunciato: “Sempre più persone non riescono ad arrivare a fine mese, le destre hanno cancellato il reddito di cittadinanza e i salari sono fermi da tempo. Il lavoro è tornato a essere sinonimo di fatica, insicurezza e sfruttamento. Il Primo maggio deve essere una data simbolica per ribadire che dobbiamo continuare a batterci per un lavoro giusto, sicuro, ben retribuito”. Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera, ha dichiarato: “Negli ultimi due anni abbiamo risposto con i fatti alle esigenze di famiglie e lavoratori. I dati dell’occupazione testimoniano risultati record con 1,5 milioni di posti di lavoro in più. Da ottobre 2023 la tendenza si è invertita: oggi l’Italia cresce più del resto d’Europa. Anche nel mondo della cultura e dello spettacolo, insieme al Ministro Giuli, abbiamo svolto passi in avanti storici”.