Referendum separazione carriere magistrati, possibile nella primavera 2026

Aula di Tribunale

La separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente arriverà al giudizio dei cittadini con ragionevole certezza nella primavera del 2026. A indicare la scadenza è stato il vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, intervenuto al forum “La Masseria” a Manduria.

Secondo Sisto, l’iter della riforma costituzionale — che modifica l’articolo 102 della Costituzione e istituisce due Consigli superiori distinti — procederà senza ulteriori intoppi: “Serviranno un paio di settimane per completare il primo giro al Senato, che è il secondo dei quattro passaggi. Poi tornerà alla Camera a luglio per essere chiuso a settembre. Infine, il quarto e ultimo passaggio al Senato dovrebbe concludersi entro l’anno”.

“Il referendum sarà basato su un principio chiaro”, ha spiegato Sisto: “Chiederemo ai cittadini se vogliono che chi li giudica sia o meno contaminato da chi li accusa”. Il vice ministro ha aggiunto che la riforma costituzionale proseguirà senza la possibilità di emendamenti e che, già dalla prossima settimana, il presidente del Senato Ignazio La Russa potrebbe contingentare i tempi per agevolare la conclusione del dibattito.

“Non è una guerra alla magistratura”

Nel suo intervento, Sisto ha respinto le critiche che vedono nella riforma un attacco al potere giudiziario. “C’è un nervosismo da riforma costituzionale. È indubbio che una parte della magistratura fatichi a comprendere che c’è un Parlamento che scrive le leggi, anche quelle costituzionali, senza dover chiedere il parere né all’ANM né al CSM. Questo è un atteggiamento innovativo, ma è il Parlamento che ha il potere legislativo”.

“Nessuno vuole fare la guerra alla magistratura”, ha concluso il vice ministro. Ma il messaggio è chiaro: il Parlamento intende portare avanti fino in fondo la riforma che mira a disegnare due carriere distinte tra giudici e pubblici ministeri, con un sistema più netto di garanzie e competenze.