Riforma giustizia, separazione delle carriere: via libera del Senato tra proteste e polemiche

Con 106 voti favorevoli, 61 contrari e 11 astensioni, il Senato ha approvato in seconda lettura la riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Il provvedimento ora torna alla Camera per il terzo passaggio parlamentare, dopo il primo sì ottenuto a Montecitorio lo scorso gennaio.

Opposizioni in protesta, cartelli e tensione in aula

Il voto in aula non è stato privo di tensioni. Le opposizioni hanno mostrato cartelli contro la riforma e protestato duramente. In Senato era presente anche il ministro della giustizia Carlo Nordio, promotore della revisione costituzionale che mira a modificare l’assetto della magistratura italiana.

Meloni: “Impegno mantenuto, sistema più efficiente e trasparente”

Riforma giustizia separazione carriere Senato è anche il tema delle parole della premier Giorgia Meloni, che sui social ha commentato: “L’approvazione al Senato segna un passo importante verso un impegno preso con gli italiani. Il percorso non è ancora concluso, ma oggi confermiamo la nostra determinazione nel dare all’Italia un sistema giudiziario sempre più efficiente, equo e trasparente”.

Prossimi passaggi e scenario politico

La riforma dovrà affrontare un nuovo passaggio alla Camera e successivamente tornare al Senato per l’ultimo voto. Il tema della separazione delle carriere resta al centro del dibattito politico e della contrapposizione tra maggioranza e opposizione, con la prospettiva di un cambiamento storico nella giustizia italiana.