Durante il premier time del 7 maggio al Senato, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il leader di Italia Viva Matteo Renzi si sono confrontati animatamente sulle riforme costituzionali e sulla coerenza politica. Renzi ha criticato Meloni per aver cambiato posizione su vari temi, mentre la premier ha risposto con sarcasmo, rifiutando l’idea di dimettersi in caso di sconfitta referendaria, come fece Renzi nel 2016.
L’accusa di Renzi: “Campionessa mondiale di incoerenza”
Matteo Renzi ha attaccato la presidente del Consiglio, accusandola di aver cambiato idea su numerosi dossier strategici, dalle privatizzazioni alle riforme istituzionali. Ha inoltre sottolineato come Meloni abbia modificato la sua posizione sulla legge elettorale e sul premierato, definendo la sua coerenza politica “campionessa mondiale di incoerenza”
La replica di Meloni: “Non farò mai niente che ha già fatto lei”
In risposta, Giorgia Meloni ha difeso l’operato del suo governo, affermando che stanno cercando di sistemare situazioni compromesse ereditate. Ha ribadito l’importanza del premierato, definendolo “la madre di tutte le riforme”, e ha confermato il suo favore all’introduzione delle preferenze nella legge elettorale. Riguardo alla possibilità di dimettersi in caso di sconfitta referendaria, ha dichiarato: “Lo farei anche volentieri, ma non farò mai niente che ha già fatto lei”
Meloni-Renzi, tensioni in Aula
Il confronto tra i due leader ha generato tensioni in Aula, con interventi e interruzioni da parte dei senatori di maggioranza. Il presidente del Senato Ignazio La Russa è intervenuto per richiamare all’ordine e garantire il regolare svolgimento della seduta. Il botta e risposta tra Meloni e Renzi evidenzia le profonde divisioni politiche sulle riforme costituzionali e sulla leadership del Paese, in un momento cruciale per l’agenda politica italiana.