Salvini a Napoli lancia la corsa per la Campania: “Spero votino in tanti, la sinistra è divisa. L’Eav è una vergogna, sto pensando di commissariarla”

“Spero che in tanti votino. Anche perché a sinistra sono divisi.” Matteo Salvini apre così la campagna elettorale in Campania, intervenendo a Napoli alla presentazione dei candidati della Lega per le prossime regionali. Il teatro Sannazaro è pieno, la folla applaude, i cellulari si alzano per riprendere il vicepremier, che arriva con il piglio del leader e l’aria di chi vuole prendersi la scena. “Che Fico, De Luca, la Schlein, Manfredi e Conte dicano ognuno una cosa diversa mi sembra evidente. Come potranno governare una Regione se non vanno d’accordo neanche tra di loro?”, dice tra gli applausi. Poi, con tono più leggero, risponde a chi chiede delle presunte frizioni nel centrodestra: “Con Tajani? Ci amiamo.” Il messaggio è chiaro: la Lega corre unita e il Carroccio vuole rimettere piede nel Sud partendo proprio da Napoli.

Salvini parla ai cronisti prima di salire sul palco e mette subito un tema caldo: “L’Eav è una vergogna, sto pensando di commissariarla. Se il servizio fosse affidato alle Ferrovie dello Stato, la Circumvesuviana andrebbe meglio.” Poi promette che la linea 10 della metropolitana, quella che collegherà Napoli con l’alta velocità di Afragola, “si farà”. Un’affermazione che suona come una smentita ai timori nati dopo il definanziamento di 15 milioni di euro deciso in manovra. Accanto a lui, il deputato Edmondo Cirielli e il coordinatore regionale Gianpiero Zinzi. “A chi dice che Salvini non fa abbastanza per il Sud, rispondo che il Ponte sullo Stretto è già sviluppo del Sud”, afferma Cirielli.

Sul palco il ministro delle Infrastrutture tocca tutti i temi simbolo della sua agenda. “Mercoledì la Corte dei conti ci dirà se l’Italia merita quest’opera o se i nostri ingegneri dovranno andare all’estero per lavorare”, dice riferendosi al Ponte. Poi cita la nuova fermata delle Ferrovie dello Stato a Bagnoli: “Servirà non solo per l’America’s Cup, che porterà in Campania tanti visitatori e soldi, ma anche per i cittadini di un’area che va recuperata.”

Non mancano le frecciate politiche: sul contributo straordinario agli extraprofitti delle banche, che ha diviso la maggioranza, Salvini replica con ironia: “Ogni lamentela in più dalle banche è un miliardo in più che gli chiediamo.” A chi parla di tensioni interne risponde con una battuta: “Con Tajani ci amiamo.” Il teatro ride, lui sorride. Poi cede il microfono ai dirigenti locali: Zinzi, Cantalamessa e Antonella Peccerillo presentano i cinquanta candidati della Lega, tra entusiasmo e toni da comizio. “C’è aria di vittoria – dice Zinzi – aspettiamo questo momento da dieci anni.” Promette nuovi fondi per la Terra dei Fuochi e difende la sanità privata: “Serve un sistema misto, non ideologico.”

All’esterno del teatro, il coordinatore cittadino Enzo Rivellini arriva su un Ape car per promuovere una petizione: intitolare una strada di Napoli ai tre carabinieri morti nell’esplosione di Castel d’Azzano. Sul palco sale anche Lina Lucci, ex segretaria regionale della Cisl, oggi candidata: “La parola d’ordine dev’essere lavoro, non sussidio”, dice tra gli applausi. Poi Cirielli rincara: “La linea 10 si farà, perché non siamo incapaci.” E accusa la Regione Campania di inefficienza nella gestione dei fondi europei: “Hanno speso solo il 4% del Fesr.”

Infine torna Salvini. “La partita in Campania non è persa, ma la convinzione deve essere la vostra”, dice ai candidati. Poi rispolvera uno dei suoi cavalli di battaglia: “Questa Europa così com’è non funziona e va ribaltata da cima a fondo.” L’applauso è fragoroso. Il leader leghista rilancia anche il tema della pace fiscale: “Rottameremo tutte le cartelle esattoriali con un mutuo a nove anni, senza tasse d’ingresso.” E sull’abusivismo annuncia: “Stiamo lavorando per escludere la prima casa.”

Non manca un tocco di autoironia sul processo a suo carico per il caso Open Arms: “Male che vada, stiamo investendo centinaia di milioni in nuove carceri.” Il pubblico ride, lui si concede alla folla. “Tornerò a Napoli una, due, tre volte ancora. Ci rivedremo dopo il 24 novembre, quando cominceremo a mettere mano all’Eav, a sgombrare un po’ di campi Rom e a mandare a casa qualche clandestino.”

La serata si chiude tra selfie, cori e strette di mano. “Chi non fa la foto – scherza Salvini – sono solo 300 euro a testa.” L’ironia è la stessa di sempre, ma dietro il sorriso si intravede la determinazione di chi punta a riprendersi il Sud, palmo dopo palmo, voto dopo voto.