L’8 e 9 giugno 2025, gli italiani sono chiamati a votare su cinque referendum abrogativi che affrontano temi cruciali legati al lavoro e alla cittadinanza. Quattro di questi quesiti mirano a modificare normative esistenti in ambito lavorativo, mentre il quinto riguarda la riduzione dei tempi per ottenere la cittadinanza italiana per cittadini stranieri. Perché i referendum siano validi, è necessario che partecipi almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto, secondo quanto stabilito dall’articolo 75 della Costituzione italiana .
1. Jobs Act – Scheda Verde
Oggetto: Abrogazione del contratto a tutele crescenti introdotto dal Jobs Act.
Cosa si vota: Si propone di eliminare la norma che limita la reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, prevedendo invece un’indennità economica.
Se vince il Sì: Si tornerebbe alla disciplina precedente, con maggiori possibilità di reintegrazione per i lavoratori licenziati ingiustamente.
Argomenti a favore del Sì: Maggiore tutela per i lavoratori e deterrente più efficace contro licenziamenti arbitrari.
Argomenti a favore del No o dell’astensione: Mantenere la flessibilità per le imprese e prevedibilità dei costi di licenziamento.
2. Licenziamenti nelle Piccole Imprese – Scheda Arancione
Oggetto: Eliminazione del limite massimo di 6 mensilità per l’indennità in caso di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese.
Cosa si vota: Si propone di abrogare la norma che fissa un tetto massimo all’indennità, lasciando al giudice la discrezionalità di determinarne l’importo.
Se vince il Sì: Il giudice potrebbe stabilire un risarcimento più equo, basandosi su vari criteri come l’anzianità e le condizioni del lavoratore.
Argomenti a favore del Sì: Eliminare disparità di trattamento e garantire un risarcimento adeguato al danno subito.
Argomenti a favore del No o dell’astensione: Preoccupazione per la sostenibilità economica delle piccole imprese e rischio di richieste di risarcimento sproporzionate.
3. Contratti a Termine – Scheda Grigia
Oggetto: Reintroduzione dell’obbligo di indicare una “causale” per la stipulazione di contratti a tempo determinato.
Cosa si vota: Si propone di abrogare la norma che consente di stipulare contratti a termine senza specificare una motivazione per i primi 12 mesi.
Se vince il Sì: Sarebbe obbligatorio indicare una causale sin dal primo giorno del contratto a termine.
Argomenti a favore del Sì: Contrastare la precarietà e limitare l’abuso dei contratti a termine.
Argomenti a favore del No o dell’astensione: Mantenere la flessibilità per le imprese e evitare un aumento della burocrazia.
4. Responsabilità Solidale negli Appalti – Scheda Rosso Rubino
Oggetto: Abrogazione della norma che esclude la responsabilità solidale del committente per infortuni o malattie professionali derivanti da “rischi specifici propri” dell’appaltatore.
Cosa si vota: Si propone di rendere il committente pienamente responsabile insieme all’appaltatore anche per questi rischi.
Se vince il Sì: Il committente sarebbe responsabile in solido con l’appaltatore per infortuni o malattie professionali, incentivando una maggiore attenzione alla sicurezza.
Argomenti a favore del Sì: Maggiore sicurezza sul lavoro e incentivo per i committenti a scegliere appaltatori più scrupolosi.
Argomenti a favore del No o dell’astensione: Timore di paralizzare committenti e filiere produttive e onere sproporzionato per rischi non direttamente controllabili dal committente.
5. Cittadinanza – Scheda Gialla
Oggetto: Riduzione del periodo di residenza legale richiesto per ottenere la cittadinanza italiana da 10 a 5 anni per cittadini extracomunitari.
Cosa si vota: Si propone di abrogare la norma che prevede un requisito di dieci anni di residenza legale, riducendolo a cinque.
Se vince il Sì: Il requisito standard di residenza legale per richiedere la cittadinanza scenderebbe da 10 a 5 anni.
Argomenti a favore del Sì: Migliore integrazione, facilitazione dell’inclusione di residenti di lungo periodo e allineamento con gli standard di altri Paesi europei.
Argomenti a favore del No o dell’astensione: Timore di una “cittadinanza facile” e preoccupazione per verifiche meno approfondite dei richiedenti.
Perché è importante votare
Partecipare a questi referendum è fondamentale per esercitare il diritto democratico di influenzare direttamente le leggi che regolano aspetti cruciali della vita lavorativa e della cittadinanza. Il raggiungimento del quorum è essenziale affinché le consultazioni siano valide e le eventuali abrogazioni possano entrare in vigore. Inoltre, per la prima volta, gli elettori fuori sede potranno votare senza dover tornare nella loro città di residenza, facilitando una maggiore partecipazione
La tua voce conta: informati, valuta le implicazioni di ciascun quesito e recati alle urne l’8 e 9 giugno per contribuire attivamente al futuro del Paese.