La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen incassa solo 360 voti favorevoli alla mozione di sfiducia respinta oggi dall’Eurocamera. Un numero che conferma l’erosione della cosiddetta “maggioranza Ursula”, già in calo da tempo: erano stati 401 i voti a favore lo scorso luglio, 370 a novembre, oggi 10 in meno nonostante le 167 assenze. Una cifra, quella odierna, che un anno fa non le sarebbe bastata per essere eletta.
A pesare, soprattutto, le divisioni nei gruppi politici e la disomogeneità del voto italiano.
Centrodestra diviso sul voto: solo Forza Italia a favore
Nel campo del centrodestra italiano, la linea comune non esiste più. Forza Italia, con 9 eurodeputati, ha votato compatta contro la sfiducia. “Non era un voto sulla Commissione Von der Leyen, ma sull’appartenenza all’Europa. E come sempre, Forza Italia c’è”, ha spiegato il capodelegazione Fulvio Martusciello.
Fratelli d’Italia, invece, ha scelto l’astensione, con tutti i 24 parlamentari che non hanno inserito la scheda. “Il voto odierno non è la nostra battaglia”, ha spiegato Carlo Fidanza, citando una posizione condivisa anche con conservatori cechi, spagnoli, lituani, bulgari e lettoni.
La Lega, invece, ha confermato la propria contrarietà alla presidente tedesca: tutti gli 8 eurodeputati hanno votato a favore della mozione di sfiducia. “Siamo gli unici della maggioranza di governo che hanno votato compatti per mandarla a casa”, ha rivendicato Silvia Sardone.
Movimento 5 Stelle compatto contro, defezioni nel Pd
Il Movimento 5 Stelle, con gli 8 eurodeputati, si è schierato compatto contro la Commissione.
Nel Partito Democratico, su 21 parlamentari, 14 hanno votato contro la sfiducia, mentre 7 non hanno partecipato. Tra le assenze, alcune motivate politicamente come quelle di Cecilia Strada, Marco Tarquinio e Alessandro Zan. Altri come Gori, Gualmini e Ricci risultano assenti per impegni concomitanti. Per Brando Benifei, invece, un malfunzionamento tecnico della scheda di voto.
Anche AVS e Sinistra si sfilano dal voto
I quattro eurodeputati di Alleanza Verdi e Sinistra non hanno partecipato alla votazione, in dissenso con la linea del loro gruppo europeo. Una scelta condivisa anche da Ilaria Salis e Mimmo Lucano, entrambi eletti con la Sinistra.
Il voto di oggi conferma quindi la difficoltà crescente di Ursula von der Leyen a mantenere la maggioranza che nel 2019 l’aveva sostenuta, in vista di una possibile ricandidatura o di una nuova composizione della Commissione.