Accordo di pace a Gaza, Trump annuncia: “Gli ostaggi liberi da lunedì”. Israele approva la tregua, l’Idf si prepara al ritiro

Washington, il presidente Donald Trump

Firmata a Sharm el-Sheikh la prima fase del piano di pace mediato da Usa, Egitto, Qatar e Turchia. Il tycoon: “Abbiamo messo fine alla guerra, sarà una pace duratura”

Donald Trump si presenta alla Casa Bianca con un sorriso che parla da solo. Dopo settimane di negoziati, il presidente americano annuncia il suo più grande successo diplomatico: l’accordo tra Israele e Hamas per il cessate il fuoco a Gaza. “Gli ostaggi dovrebbero essere rilasciati lunedì o martedì”, ha dichiarato aprendo la riunione di governo, poche ore dopo la firma ufficiale dell’intesa a Sharm el-Sheikh, avvenuta sotto la mediazione di Egitto, Qatar e Turchia, con la supervisione degli Stati Uniti.

Accordo di pace a Gaza, la tregua di Sharm

L’intesa prevede una tregua immediata, seguita dal progressivo ritiro delle truppe israeliane (Idf) dalle aree più popolate della Striscia di Gaza. Entro 72 ore dalla ratifica formale dell’accordo da parte del governo di Benjamin Netanyahu, tutti i 48 ostaggi israeliani — tra cui 20 ancora in vita — dovrebbero essere liberati in cambio di 1.950 prigionieri palestinesi, inclusi 250 ergastolani.

Israele ha posto un veto sulla scarcerazione di Marwan Barghouti e Ahmad Saadat, figure simboliche del movimento palestinese.
Previsto anche lo scambio dei corpi di 360 miliziani di Hamas, ma non di quelli dei fratelli Yahya e Mohammed Sinwar.

Il cessate il fuoco entrerà in vigore entro 24 ore dalla riunione del governo israeliano, nonostante l’opposizione dei ministri ultranazionalisti Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir. L’esercito israeliano manterrà inizialmente il controllo del 53% del territorio di Gaza, in attesa dell’arrivo di una forza di pace internazionale sotto egida ONU.

Accordo di pace a Gaza, Trump: “Sogno il Nobel per la pace”

L’accordo è stato annunciato in anteprima su Truth Social, con un messaggio preparato dallo stesso Trump “per essere il primo a darne notizia al mondo”. Accanto a lui, il segretario di Stato Marco Rubio, che — come raccontano fonti interne alla Casa Bianca — gli avrebbe consegnato un biglietto durante la notte con scritto: “È fatta, l’accordo è vicinissimo”.

“Abbiamo messo fine alla guerra e penso che porterà a una pace duratura”, ha detto Trump, che si prepara ora a volare in Medio Oriente per partecipare alla cerimonia ufficiale. La tappa più attesa sarà Israele, dove potrebbe diventare il primo presidente americano a parlare alla Knesset. Il premier Netanyahu, in una telefonata definita “emozionante e calorosa”, lo ha invitato a Gerusalemme e si è aggiunto al coro di chi già lo indica come candidato al Nobel per la Pace.

Accordo di pace a Gaza, i venti punti dell’intesa e le sfide della “fase due”

Il testo completo dell’accordo — una roadmap in 20 punti — sarà implementato in due fasi: la prima, già in corso, riguarda tregua e scambio di prigionieri; la seconda, più complessa, include il disarmo di Hamas, la ricostruzione di Gaza, il ritiro totale delle forze israeliane e la creazione di una nuova governance della Striscia.

In vista della ricostruzione, Egitto e Qatar ospiteranno nelle prossime settimane una conferenza internazionale dei donatori, a cui parteciperanno anche i Paesi del Golfo. Nel frattempo, Trump ha ringraziato pubblicamente Recep Tayyip Erdogan per “il ruolo grandioso nella mediazione” e si è detto disposto a collaborare con l’Iran, che ha espresso sostegno al piano, così come la Russia di Vladimir Putin.

Reazioni internazionali

La comunità internazionale accoglie l’accordo con cauto ottimismo. Il presidente francese Emmanuel Macron, dal vertice di Parigi, ha messo in guardia contro “l’accelerazione della colonizzazione in Cisgiordania”, definendola “una minaccia esistenziale per lo Stato di Palestina e contraria al piano americano”. Presente anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che ha espresso “sostegno convinto alla mediazione Usa e ai partner arabi”.

La pace resta fragile

Nella Striscia di Gaza, tra le macerie di quasi due anni di guerra, la notizia del cessate il fuoco ha scatenato scene di gioia. Anche in Israele, le famiglie degli ostaggi hanno accolto con sollievo l’annuncio di Trump, dopo mesi di attesa e incertezza. Ma la strada verso una pace duratura resta lunga e fragile. “Ora deve essere rispettato e implementato”, ha ricordato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, avvertendo che ogni passo falso potrebbe far ripiombare la regione nel caos.