Affari tuoi in crisi, la Ruota della Fortuna sorprende tutti: Rai e Mediaset in guerra aperta sull’access prime time tra Vespa rimandato e Scotti inarrestabile

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La guerra dell’access prime time, la fascia che precede la prima serata e vale oro per ascolti e pubblicità, non è mai stata così feroce. Rai e Mediaset si muovono come in una partita a scacchi, dove ogni mossa può ribaltare equilibri consolidati. In campo ci sono volti pesanti: Stefano De Martino, nuovo padrone dei pacchi di “Affari tuoi” su Rai1; Gerry Scotti, richiamato da Pier Silvio Berlusconi per rilanciare “La Ruota della Fortuna” su Canale 5; Bruno Vespa, che attende il ritorno della sua striscia “Cinque minuti” posticipato di un mese per decisione dell’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi.

L’estate ha consegnato a Mediaset un risultato inatteso. Nel vuoto pneumatico dei palinsesti, Gerry Scotti ha trasformato un format vintage in un’arma di successo. Con il suo stile rassicurante, il conduttore è riuscito a riportare davanti al televisore milioni di italiani che hanno scelto la leggerezza del gioco rispetto ai pacchi di De Martino. A Cologno Monzese si parlava di miracolo: la “Ruota” ha superato il 20% di share, scavalcando “Affari tuoi” e regalando a Canale 5 un’insperata rivincita.

Per Rai1 è stato un colpo duro. Lo slittamento di “Cinque minuti” di Bruno Vespa, presentato come gesto magnanimo verso De Martino, è apparso a molti un modo per non indebolire ulteriormente il giovane conduttore. Vespa, già provato dal calo di “Porta a Porta”, ha fatto buon viso a cattivo gioco, ma non ha nascosto l’amarezza. Ottant’anni sulle spalle e una carriera costruita sul prime time non si cancellano con un rinvio di poche settimane.

In casa Mediaset, il successo della “Ruota” apre però un problema imprevisto: che ne sarà di “Striscia la notizia”? Antonio Ricci, dal 1988, è sinonimo di tg satirico. Ma i numeri parlano chiaro: la scorsa stagione il programma si è fermato al 13-14% di share. Pier Silvio Berlusconi, pur ribadendo la stima per Ricci, non ha escluso cambiamenti futuri: «Striscia è un pilastro, ma non possiamo ignorare i dati».

La risposta di Ricci è stata immediata: «Siamo abituati a momenti difficili. Striscia resta la trasmissione più vista della serata di Canale 5». Dichiarazioni che non nascondono la tensione. A Cologno circolano ipotesi: spostamento su Italia 1, collocazione nei soli weekend, o addirittura un ripensamento radicale del format. Nulla è deciso, ma lo scontro è aperto.

Gli effetti si vedono già sui telegiornali. Il Tg5 diretto da Clemente Mimun ha superato il Tg1, raccogliendo quasi quattro milioni di spettatori e il 22,3% di share contro i 3,6 milioni e il 21,6% del concorrente. Merito del cosiddetto “traino”: la Ruota della Fortuna consegna al telegiornale un pubblico solido, mentre Rai1 fatica a mantenere quello di “Reazione a catena”.

Il pomeriggio, invece, resta terreno complicato per Mediaset. “Dentro la notizia” di Gianluigi Nuzzi si ferma al 16% di share, lontano dal 21% de “La vita in diretta” di Alberto Matano. Il salto dalle soap alla cronaca nera non convince e il pubblico preferisce la formula più equilibrata della Rai.

Il braccio di ferro vero, però, è tutto concentrato sulle 20.30. Rai1 non può rinunciare alla forza dei pacchi di De Martino, Mediaset non può sacrificare la Ruota di Scotti né ignorare il valore simbolico di Striscia. Bruno Vespa attende il suo rientro del 29 settembre, ma sa che il suo spazio dipende dalla capacità di Rossi di bilanciare tradizione e innovazione.

Pier Silvio Berlusconi e Giampaolo Rossi si trovano così a giocare la stessa partita con obiettivi diversi: il primo deve rinnovare senza rompere con la storia del Biscione, il secondo deve aprire la Rai ai nuovi volti senza umiliare i veterani. La stagione è appena iniziata, ma la resa dei conti nell’access prime time promette di infiammare i palinsesti ancora a lungo.