“Quella degli Stati Uniti è una strategia persecutoria contro chi difende i diritti del popolo palestinese e il diritto internazionale”. A parlare è Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e presidente del Comitato permanente sui diritti umani nel mondo della Camera. Il suo è un attacco diretto a Washington e un’accusa al governo italiano di “colpevole inerzia” nel difendere Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi occupati, colpita da sanzioni per la sua attività in collaborazione con la Corte Penale Internazionale (CPI).
Secondo Boldrini, Albanese – prima rappresentante Onu a subire un simile trattamento – è stata punita per aver denunciato nei suoi rapporti “i crimini commessi da Israele” e per aver chiamato in causa “grandi aziende statunitensi complici del genocidio contro il popolo palestinese”.
“È accaduto anche ad altri otto giudici e al procuratore capo della CPI, Karim Khan, dopo l’emissione dei mandati d’arresto per Netanyahu e Gallant. È accaduto a quattro ONG palestinesi. Ora tocca a un’italiana. E il nostro governo resta in silenzio”, denuncia Boldrini.
Boldrini: “Trump vuole smantellare la giustizia internazionale”
La deputata accusa direttamente il presidente Usa Donald Trump di voler “smantellare non solo la CPI, ma l’intero sistema della giustizia internazionale che tutela le vittime di crimini di guerra e contro l’umanità”.
Contro questa deriva, il gruppo PD ha presentato un’interrogazione parlamentare, sottoscritta da Ouidad Bakkali, Sara Ferrari, Valentina Ghio, Rachele Scarpa, Mauro Berruto e Stefano Vaccari, per chiedere che il governo:
- eserciti pressioni diplomatiche sugli Stati Uniti per revocare le sanzioni;
 - solleciti l’Unione Europea ad attivare il Regolamento di blocco, già usato in passato per contrastare sanzioni extraterritoriali, rendendo inefficaci quelle statunitensi nei Paesi membri.
 
Sanzioni a Francesca Albanese, un silenzio “inaccettabile”
Boldrini respinge ogni accusa di strumentalizzazione politica: “Quando una cittadina italiana viene lasciata sola davanti a sanzioni così gravi, è dovere dello Stato difenderla. Difendere Albanese oggi significa difendere il diritto internazionale”. Secondo la deputata, il silenzio di Palazzo Chigi è “inaccettabile”, tanto più “in un momento in cui la giustizia internazionale è sotto attacco”. “Serve una presa di posizione chiara da parte di Giorgia Meloni. È in gioco la credibilità dell’Italia e la tutela dei diritti fondamentali”.







