Calabria, oltre 100 comuni espongono la bandiera della Palestina: «Un grido collettivo per la pace»

Oltre 100 comuni calabresi hanno esposto oggi, in contemporanea, la bandiera palestinese sui municipi. Un gesto corale, partito da un’idea diffusa via social da Pina Condò – professionista della comunicazione politica e istituzionale in Calabria – che ha preso rapidamente forma diventando un’azione di forte impatto simbolico.

«L’azione, apparentemente semplice, si trasforma in un messaggio potente proprio perché compiuta all’unisono», spiega Condò. «Sindaci, ma anche madri, padri, figli e fratelli hanno deciso di dare voce al sentire diffuso, al senso di angoscia e all’indignazione che pervade le nostre comunità di fronte al massacro in corso a Gaza».

Un appello triplice: cessate il fuoco, aiuti umanitari, pace duratura

L’iniziativa si configura come un gesto di diplomazia popolare e istituzionale. I comuni calabresi, dalla costa jonica all’entroterra montano, hanno scelto di affiggere la bandiera palestinese come segno di solidarietà verso la popolazione civile di Gaza. Ma anche come richiamo alla responsabilità internazionale. «È un grido di dolore – prosegue Condò – e un richiamo forte all’Europa, all’ONU, ai governi del mondo: fermate il massacro, fate entrare gli aiuti, lavorate per una pace giusta e duratura».

Calabria, i municipi aderenti all’iniziativa per la Palestina

Tra i tanti municipi aderenti, anche Vibo Valentia, che in una nota chiarisce il senso dell’iniziativa: «Non è un atto contro nessuno, ma un segnale di vicinanza alle vittime civili, con un occhio particolare ai bambini. Rispettiamo il popolo israeliano, ma condanniamo le azioni del governo Netanyahu». La mobilitazione, trasversale e apartitica, ha raccolto in poche ore l’adesione di sindaci di ogni colore politico. È la prima volta, in Italia, che una regione mostra una tale unità nel lanciare un messaggio di pace internazionale.

Solidarietà dal basso

In un contesto di crescente polarizzazione sul conflitto israelo-palestinese, l’azione dei comuni calabresi rappresenta un esempio concreto di diplomazia dal basso. Un modo per riportare l’attenzione sull’umanità che accomuna vittime e testimoni, ben al di là delle posizioni ideologiche. In Calabria, oggi, la pace ha parlato attraverso le bandiere.