Il regista iraniano riceve il premio più ambito: un’opera politica e potente che denuncia la violenza di Stato. La 78ª edizione del Festival di Cannes si chiude con un evento memorabile: la Palma d’Oro è stata assegnata a “A Simple Accident” di Jafar Panahi. L’annuncio è stato dato da Cate Blanchett, ospite d’onore della serata, tra la commozione e una lunga ovazione. È la prima volta che Panahi — più volte perseguitato dal regime iraniano — è presente fisicamente sulla Croisette, dopo anni di repressione e arresti domiciliari.
Il film vincitore è un thriller morale dal forte impianto politico, che parte da un piccolo incidente stradale per trasformarsi in una denuncia corale contro la violenza di Stato. Un gruppo di ex detenuti torturati si riunisce per identificare un carnefice mai visto in volto. Girato in clandestinità con attori non professionisti, il film mescola atmosfere becketiane e tensione politica, costruendo una potente riflessione sul concetto di giustizia. La Palma d’Oro a Panahi riconosce non solo un grande autore, ma la forza di un cinema che resiste alla censura.
Cannes 2025, Wagner Moura e Nadia Melliti: migliori attori
Il premio per la migliore interpretazione maschile è andato a Wagner Moura per “The Secret Agent”, film che affronta con rigore la storia politica del Brasile negli anni ’70. Moura offre una prova intensa e misurata, incarnando un uomo diviso tra fuga e memoria. Per la sezione femminile, il riconoscimento è stato assegnato a Nadia Melliti per “La Petite Dernière” di Hafsia Herzi. La sua performance ha colpito per delicatezza e autenticità.
Miglior regia al brasiliano Mendonça Filho
Il premio per la miglior regia è andato a Kleber Mendonça Filho per “O Agente Secreto”, che ottiene così il secondo riconoscimento dopo quello a Moura. Un trionfo per il cinema brasiliano, che trova nuova forza sulla scena internazionale.
Opera prima a “The President’s Cake”
La Caméra d’Or è stata assegnata ad “The President’s Cake” del regista iracheno Koutaiba Al-Janabi. Il film, selezionato tra 28 esordi provenienti da tutte le sezioni, è stato premiato per la sua sensibilità e per il punto di vista sui bambini in contesti di conflitto. Menzione speciale a “My Father’s Shadow” di Akinola Davies Jr., ambientato in Nigeria.
Cannes 2025, premio della giuria ex aequo
Il Premio della Giuria è andato ex aequo a “Sirāt” di Óliver Laxe e “Sound of Falling” di Mascha Schilinski. Il primo è un’opera mistica e rituale, il secondo un horror psicologico femminile che ha sorpreso per potenza narrativa e visiva. La regista Schilinski ha ringraziato con un messaggio, non potendo essere presente.
Una chiusura nonostante il blackout
La cerimonia di chiusura si è tenuta il 24 maggio, nonostante un blackout che aveva paralizzato la città per cinque ore. Il Festival di Cannes 2025 si conferma, ancora una volta, un palcoscenico globale per il cinema impegnato, coraggioso e innovativo.