Dovrebbe concludersi entro un anno il processo milanese che vede imputata la ministra del Turismo Daniela Santanchè, insieme ad altre quindici persone, per il presunto falso in bilancio del gruppo editoriale Visibilia, da lei fondato e poi lasciato. Il calendario delle udienze, stilato oggi dalla seconda sezione penale del Tribunale di Milano (collegio Cernuto-Di Fazio-Filippini), prevede date fino al 30 giugno 2026, con “udienze di riserva” fissate fino al 27 ottobre. Il dibattimento si è aperto con l’ammissione delle prove, segnando così l’avvio effettivo del processo.
Durante l’udienza i pubblici ministeri Marina Gravina e Luigi Luzi hanno chiarito che le mail e le registrazioni relative all’inchiesta sulla presunta truffa all’Inps – quella per cui è in corso un conflitto di attribuzione tra Procura e Senato – non sono state inserite nel fascicolo di questo procedimento. In questo modo, come spiegato anche dal presidente Cernuto, non si è creata alcuna questione di inutilizzabilità e non si è reso necessario sospendere il processo in attesa della decisione della Consulta.
I legali della ministra, Salvatore Pino e Nicolò Pelanda, avevano sollevato il tema segnalando che alcuni atti del caso “truffa” sarebbero rientrati “dalla finestra dopo essere usciti dalla porta”. La difesa ha chiesto che restassero inutilizzabili fino alla pronuncia della Corte Costituzionale, ma senza rallentare il dibattimento. I giudici hanno accolto la linea della Procura, sottolineando che non esistono conversazioni o intercettazioni dirette che coinvolgano Santanchè.
In aula, inoltre, è stata ritirata la richiesta di acquisizione di una mail inviata “per conoscenza” alla ministra e inizialmente indicata come documento potenzialmente rilevante. La Procura stessa ha ritenuto di escluderla, «per evitare qualsiasi rischio di sospensione del processo».
Il collegio ha ammesso tutti i testimoni richiesti dalle parti, inclusi alcuni investigatori di un vecchio fascicolo su Visibilia (poi archiviato) e il giornalista Alessandro Sallusti, citato dalla difesa.
Tutti gli imputati, compresa Santanchè, hanno chiesto di rendere dichiarazioni spontanee o di essere interrogati in aula; unico assente l’imprenditore Canio Mazzaro, ex compagno della ministra, che ha rinunciato all’esame.
Il processo riprenderà il 18 dicembre con i primi testimoni e proseguirà con udienze fissate tra gennaio e giugno 2026. Salvo imprevisti, la sentenza dovrebbe arrivare entro l’autunno del prossimo anno.