Charlie Kirk, figura di spicco del movimento conservatore statunitense, è morto oggi dopo essere stato colpito durante un comizio alla Utah University. Leader carismatico e personaggio divisivo, Kirk aveva solo 31 anni ma era già considerato uno dei principali artefici del moderno attivismo di destra negli Stati Uniti.
Kirk, attivissimo su social media e podcast, aveva saputo attrarre una base giovanile entusiasta, assumendo nel tempo un ruolo centrale all’interno del trumpismo. “Era un convinto sostenitore di Trump”, si legge ancora nel ritratto della BBC, e non solo a parole: durante le elezioni presidenziali dello scorso anno, Turning Point ha mobilitato risorse, volontari e fondi negli Stati in bilico.
“Definirlo un agitatore sarebbe un eufemismo”, scrive la BBC. Fondatore dell’organizzazione Turning Point USA, Kirk aveva costruito una rete capillare in centinaia di campus universitari americani, trasformando il gruppo in un megafono ideologico per il movimento conservatore MAGA del presidente statunitense Donald Trump.

La stima tra i due era reciproca. Kirk era una presenza fissa alle convention repubblicane e nel 2024 Trump lo aveva omaggiato partecipando alla conferenza annuale di Turning Point in Arizona, con un discorso di punta.
Al centro della visione politica di Kirk anche la fede cristiana evangelica, condivisa con la sua famiglia. “Era sposato con un’ex Miss Arizona, dalla quale ha avuto due figli”, e spesso presentava i valori religiosi come fondamento della sua militanza.
La figura di Kirk divideva profondamente l’opinione pubblica americana: per molti era “il futuro dell’attivismo conservatore”, per altri un simbolo della crescente polarizzazione politica nel Paese.