Dispositivo “imponente”, controlli serrati e massima attenzione ai gruppi antagonisti: il Viminale si prepara a una giornata ad alta tensione
Cresce l’attesa, ma anche l’allerta, per la grande mobilitazione nazionale a sostegno della popolazione palestinese prevista per sabato 30 settembre a Roma. Il corteo, convocato da una vasta rete di soggetti – studenti, sindacati di base, comunità palestinesi, centri sociali e gruppi antagonisti – partirà nel pomeriggio da Porta San Paolo e si concluderà a San Giovanni, attraversando alcune delle arterie nevralgiche della Capitale.
Le parole d’ordine della manifestazione non lasciano spazio a interpretazioni: “Stop al genocidio”, “Il sionismo si ferma con la resistenza”. Una retorica che il Viminale guarda con attenzione, anche alla luce degli scontri avvenuti lunedì scorso a Milano durante lo sciopero generale per Gaza, dove la partecipazione ha ampiamente superato le previsioni.
Un corteo sotto osservazione
Secondo quanto dichiarato dagli organizzatori, l’adesione prevista è di oltre 20.000 persone, ma le autorità temono che il numero possa essere di gran lunga superiore. Un dato che, se confermato, obbligherà a dispiegare un dispositivo di sicurezza “imponente”, come confermato da fonti del Ministero dell’Interno.
Il ministro Matteo Piantedosi ha già dato indicazione di “serrare i ranghi”, ribadendo la volontà di evitare infiltrazioni violente che possano snaturare il carattere dichiaratamente pacifico del corteo. Il messaggio è chiaro: massimo rigore contro le illegalità, ma anche tutela del diritto a manifestare.
Corteo per Gaza a Roma, il piano sicurezza: controlli, idranti e snodi sensibili
Il questore di Roma Roberto Massucci, parlando alla vigilia del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica previsto per domani, ha definito l’appuntamento di sabato “importante”, ricordando che l’equilibrio delle forze dell’ordine sarà la linea guida.
Il piano prevede controlli capillari già dal mattino nelle aree limitrofe al concentramento del corteo. Sotto la lente anche stazioni ferroviarie, caselli autostradali e fermate della metro, per monitorare i flussi in arrivo. Pronti a entrare in azione anche gli idranti, nel caso di disordini.
Una città sotto pressione
A rendere ancora più delicato il contesto, sabato si sovrapporranno altri due eventi ad alta densità di partecipazione: il Giubileo dei migranti e la partita di Serie A Lazio-Torino allo Stadio Olimpico. Un mix che costringerà le autorità a un coordinamento straordinario tra prefettura, questura e Ministero.
Un tavolo tecnico si riunirà venerdì in questura per definire gli ultimi dettagli del piano. Nelle prossime ore è atteso anche un incontro diretto tra il ministro Piantedosi e i vertici della sicurezza per un aggiornamento costante sul rischio ordine pubblico.
Corteo per Gaza a Roma, il fronte studentesco e le altre mobilitazioni
Intanto, in tutta Italia – e soprattutto nella Capitale – continuano le azioni dei movimenti studenteschi e universitari a favore della Palestina. A Roma è stato occupato il liceo Cavour, mentre per domani è previsto un corteo alla Sapienza organizzato dal collettivo Cambiare Rotta e altri gruppi, con parole d’ordine in sostegno alla Global Sumud Flotilla. In fermento anche licei e università a Torino, mentre giovedì a Roma sarà il turno dei movimenti per la casa, che protesteranno in Campidoglio contro gli sgomberi con lo slogan: “Blocchiamo tutto! Anche gli sgomberi”.