Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti, prima di partire per la Scozia, che “c’è il 50% di possibilità” che si raggiunga un accordo commerciale con l’Unione Europea sulla questione dei dazi. Una posizione che lascia ancora aperta la strada al negoziato, ma che non ferma l’Unione dal preparare la propria risposta.
Secondo quanto riferito da fonti comunitarie, la lista di controdazi europei, approvata ieri, entrerà in vigore in più fasi a partire dal 7 agosto e proseguirà fino al 7 febbraio 2026.
Il regolamento di esecuzione predisposto da Bruxelles – nel caso in cui venga effettivamente attuato – prevede che le prime misure scattino già il 7 agosto, in risposta ai dazi statunitensi sull’acciaio e sull’alluminio. Fanno eccezione i dazi su soia e mandorle, che entrerebbero in vigore a partire dal 1° dicembre.
Ulteriori misure, adottate il 24 luglio, saranno introdotte in due fasi, a seconda del tipo di prodotto interessato. Per la maggior parte delle merci, i dazi saranno riscossi a partire dal 7 settembre, in modo da consentire alle autorità doganali il tempo necessario per organizzare le operazioni. Per un secondo gruppo di beni, legati in particolare al settore industriale, l’entrata in vigore è invece fissata per il 7 febbraio 2026. In questo caso, l’obiettivo è quello di concedere all’industria europea il tempo sufficiente per adeguare le proprie catene di approvvigionamento, considerate la sensibilità e l’impatto delle misure previste.