Dazi Usa ridurranno il Pil del Giappone dello 0,8% nel 2025

SCHIPHOL, NETHERLANDS – JUNE 24: U.S. President Donald Trump arrives at Amsterdam Airport Schiphol ahead of the the 2025 NATO Summit on June 24, 2025 in Schiphol, Netherlands. This year’s NATO summit, which brings together heads of state and government from across the military alliance, is being held in the Netherlands for the first time. Among other matters, members are to approve a new defense investment plan that raises the target for defense spending to 5% of GDP. (Photo by Andrew Harnik/Getty Images)

L’introduzione di dazi del 25% sulle importazioni dal Giappone da parte dell’amministrazione Trump potrebbe ridurre il Pil giapponese dello 0,8% nel 2025 e dell’1,9% entro il 2029. Lo afferma il Daiwa Institute, in un’analisi che sottolinea i possibili effetti a lungo termine delle nuove tariffe “reciproche” annunciate dagli Stati Uniti.

Se alle misure tariffarie si sommano altri dazi già applicati, come quello del 27,5% sulle auto, il calo stimato del prodotto interno lordo giapponese potrebbe toccare l’1,3% già nel 2025 e arrivare al 3,7% entro il 2029. Una prospettiva che preoccupa Tokyo, anche alla luce delle già fragili condizioni economiche post-pandemiche.

Secondo l’economista Koki Akimoto, i dazi avranno “un ampio impatto sull’economia giapponese, che spazierà dalla riduzione dei livelli di produzione destinati all’export fino alla diminuzione degli investimenti di capitale”. Il timore è che la strategia commerciale americana possa colpire settori chiave come l’automotive e l’elettronica, compromettendo la competitività del Giappone sui mercati internazionali.

L’analisi del Daiwa Institute evidenzia la necessità di una risposta diplomatica e commerciale per limitare i danni a medio e lungo termine e rafforzare gli accordi multilaterali in un contesto internazionale sempre più instabile.