Dieci anni dal Bataclan, la Francia ricorda la notte che sconvolse l’Europa

Francia, Bataclan

Il 13 novembre 2015, esattamente dieci anni fa, una serie di attacchi terroristici coordinati e mirati colpì Parigi e la Francia, generando un’ondata di shock che si diffuse rapidamente in tutta Europa. Gruppi di islamisti armati attaccarono lo Stade de France, diversi punti d’incontro della capitale e il Bataclan, la sala da concerti alla periferia parigina dove un commando jihadista aprì il fuoco su circa 1.500 spettatori riuniti per il concerto degli Eagles of Death Metal. In quello che avrebbe dovuto essere un luogo di musica e di vita, morirono 90 persone e centinaia rimasero ferite.

Nel complesso, gli assalti causarono 130 vittime e oltre 400 feriti. Da allora il nome Bataclan è diventato, in Francia e nel resto d’Europa, un richiamo immediato alla ferita di quella notte, considerata da molti un vero spartiacque nella storia del continente, paragonabile all’11 settembre per gli Stati Uniti.

Ma quella tragedia non fu solo francese: fu europea e mondiale. Tra le vittime di quel giorno c’erano persone di 23 nazionalità diverse, tra cui l’italiana Valeria Solesin, dottoranda in demografia nella prestigiosa università della Sorbona, dove studiava sociologia e si occupava delle problematiche legate a famiglia e bambini.

Durante il lungo processo che seguì, diversi imputati giustificarono gli attacchi come risposta al coinvolgimento militare della Francia contro lo Stato Islamico in Siria nel 2015. Tuttavia, fin dai primi momenti dopo la strage, apparve chiaro che l’obiettivo dei terroristi andava oltre il colpire la Francia o l’Occidente: nel mirino c’era uno stile di vita. Il diritto di divertirsi, la libertà di bere qualcosa con gli amici, il piacere di ballare tra sconosciuti.

Gli attentatori, per lo più cittadini francesi o belgi, agirono su mandato dello Stato Islamico, che rivendicò la strage il giorno successivo. Molti di loro erano giovani di origine nordafricana, reclutati in Belgio e Francia, addestrati in Medio Oriente e rientrati in Europa nascosti tra i flussi migratori dell’epoca. L’unico sopravvissuto del commando, Salah Abdeslam, oggi 36enne, sta scontando l’ergastolo senza possibilità di riduzione della pena.

Minaccia jihadista si è riaccesa

L’attenzione su una nuova possibile minaccia jihadista si è riaccesa nel momento in cui è stata arrestata Maewa B, ex fidanzata di Abdeslam, accusata di pianificare un nuovo attentato. L’arresto è avvenuto proprio mentre la Francia si prepara a commemorare il decimo anniversario del più grave attacco della sua storia recente, ricordando che la minaccia non consente cali di vigilanza.

Un ricordo che attraversa confini e generazioni

Oggi, 14 novembre, in tutta la Francia si tengono cerimonie e commemorazioni. A Bruxelles, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha ricordato le vittime con un messaggio di solidarietà: “Siamo al fianco della Francia, del suo popolo e di tutti coloro che ancora vivono questo dolore e questa perdita inimmaginabili”. E ha aggiunto: “In questo triste anniversario, ricordiamo anche che, di fronte al terrore, la solidarietà ha prevalso sulla divisione (…) Questo significa essere europei, e niente potrà mai toglierci questa umanità, nemmeno la paura”.