Donald Trump all’ONU, difficile definire il suo show: esagerato, contraddittorio, a tratti grottesco e ridicolo

Donald Trump

Donald Trump all’ONU. Difficile definire il suo show: esagerato, contraddittorio, a tratti grottesco, addirittura ridicolo per il capo della più potente nazione al mondo. 

Ma cosa ha detto? Ha definito il cambiamento climatico “la più grande truffa della storia”, ha insultato l’Europa e attaccato le stesse Nazioni Unite. E ha ripetuto di aver “chiuso sette guerre”, per le quali da settimane rivendica il Nobel per la pace, mentre probabilmente avrà prima il Nobel per la medicina dopo la sua straordinaria scoperta sulla tachipirina che provoca l’autismo. Per finire ha minacciato la Russia e intanto ha ridicolizzato teleprompter e scalinate, trasformando la diplomazia in cabaret.

Dietro lo show resta l’uomo: narcisista, ossessionato dal bisogno di riconoscimento, incapace di coerenza ma abilissimo a polarizzare. Trump si nutre di scontro, vive di iperboli, si sente immortale. Ora crede pure di essere una sorta di messia, il divino fondatore di una nuova setta che lo ritiene infallibile e intoccabile. Forse immortale. 

Politicamente è pericoloso perché usa la risata per demolire istituzioni, scienza e alleanze. Psicologicamente è prigioniero della sua stessa megalomania. È questo il paradosso: un leader che sembra ridicolo ma forse è soltanto un comico di terza categoria che non si rende conto del dramma che sta vivendo il mondo, sull’orlo di una catastrofe umanitaria in Palestina e di un nuovo equilibrio mondiale (nato proprio contro lui e la sua America ) guidato dalla Cina, con Russia, India e tanti altri paesi. Non sa, forse nemmeno capisce quello che dice, ma proprio per questo, continua a condizionare il mondo. In peggio.

di Tacco di Ghino