Il Governo italiano ha completato due operazioni di evacuazione umanitaria dalla Striscia di Gaza, portando in Italia 152 rifugiati palestinesi, tra bambini malati, studenti e persone in ricongiungimento familiare.
La missione sanitaria con l’OMS
La prima missione, realizzata in stretto coordinamento con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha riguardato 80 cittadini palestinesi, in gran parte bambini malati e i loro accompagnatori. L’evacuazione è avvenuta attraverso il valico di Kerem Shalom e il trasferimento all’aeroporto israeliano di Ramon. Da lì, tre aerei C-130 dell’Aeronautica Militare hanno trasportato i rifugiati verso Roma, Verona, Pisa e Lecce, dove sono già assistiti dal personale sanitario.
La missione nella notte del 28 settembre
Un secondo gruppo di 72 palestinesi, composto da casi umanitari, studenti e persone in ricongiungimento familiare, è stato evacuato nella notte tra il 28 e il 29 settembre. L’operazione è partita nei pressi dell’ospedale Shuhada al-Aqsa di Deir al-Balah, nel cuore della Striscia, in un contesto di forti scontri a fuoco. Dopo il passaggio dal valico di Kerem Shalom, il gruppo è stato trasferito in Giordania, preso in consegna dall’Ambasciata italiana e attende il volo per l’Italia, previsto il 1° ottobre, su due aerei messi a disposizione dalla Guardia di Finanza e dalla Protezione Civile.
L’impegno del Governo italiano
Palazzo Chigi ha sottolineato come queste due missioni siano state possibili grazie alla collaborazione tra Presidenza del Consiglio, Ministero degli Esteri, Ministero della Difesa e Intelligence, in sinergia con partner internazionali. L’Italia, ribadisce la nota, continuerà a lavorare “per alleviare le sofferenze delle popolazioni colpite dai conflitti, garantire il rispetto dei diritti umani e favorire la liberazione degli ostaggi a Gaza”.