Un bambino rapito, una nazione paralizzata dall’angoscia, 177 giorni di paura, attesa, rabbia e speranza. Era il 1992 quando il piccolo Farouk Kassam, appena sette anni, veniva strappato alla sua famiglia da un gruppo dell’Anonima Sequestri in Sardegna. Una ferita collettiva che segnò la coscienza del Paese e che ora, più di trent’anni dopo, si prepara a diventare una fiction televisiva.
Secondo quanto anticipato da Adnkronos, la Rai è al lavoro su una miniserie in tre puntate intitolata 177 Giorni – Il Rapimento di Farouk Kassam. Una produzione importante, che coinvolge partner internazionali come la francese France Télévisions e la tedesca ZDF, insieme a Bim e Rai Fiction. La regia è affidata a Carlo Carlei, nome già noto per progetti televisivi e cinematografici di rilievo. Le riprese si svolgeranno in Sardegna, proprio sui luoghi dove si consumò il sequestro.
Era il 15 gennaio 1992 quando Farouk, figlio di un imprenditore libanese e di una madre sarda, venne rapito a Porto Cervo. Il sequestro avvenne in pieno giorno, davanti casa. L’Italia intera seguì la vicenda con apprensione crescente, mentre si moltiplicavano gli appelli, le ipotesi, le piste e i silenzi. I rapitori lo tennero nascosto per quasi sei mesi, fino a quando, il 10 luglio, venne finalmente liberato. Una liberazione che non arrivò senza dolore: in un gesto tanto brutale quanto simbolico, i carcerieri gli amputarono un orecchio per sollecitare il pagamento del riscatto.
Quel volto ferito del piccolo Farouk diventò l’emblema stesso dell’orrore dei sequestri di persona, una piaga che in quegli anni insanguinava il Paese. Soprattutto nel cuore della Sardegna. Fu anche uno spartiacque nella lotta all’Anonima Sequestri. Che da quel momento subì un forte giro di vite grazie all’azione dello Stato e a una reazione collettiva senza precedenti.
La miniserie si propone di raccontare non solo la cronaca di quei giorni, ma anche il contesto sociale e umano che circondava il caso. Non sarà un’operazione morbosa, né un dramma spettacolarizzato. L’intento, dichiarato dai produttori, è quello di restituire umanità a una vicenda che ha segnato una generazione. Raccontando la forza di una famiglia, il ruolo della comunità, il peso delle istituzioni e la brutalità di un sistema criminale che colpiva indiscriminatamente, persino i bambini.
Non si conoscono ancora i nomi degli interpreti principali, ma il progetto è già tra i più attesi della prossima stagione televisiva. 177 Giorni andrà in onda su Rai 1, presumibilmente nel 2026, e sarà uno dei titoli di punta nella programmazione dedicata alla memoria e alla riflessione civile.
In un’epoca in cui la cronaca viene spesso dimenticata o banalizzata, tornare su una vicenda come quella di Farouk Kassam significa anche fare i conti con un passato che troppo spesso si tende a rimuovere. E se la fiction può servire a tenere viva la memoria, a dare voce alle vittime e a far comprendere l’orrore del silenzio, allora questo progetto ha già una ragione per esistere.