Finanziamento a Hamas, nove arresti tra Italia ed Europa

Finanziamento a Hamas, nove arresti tra Italia ed Europa. È questo il quadro che emerge dall’operazione condotta da polizia e Guardia di Finanza, che ha portato all’arresto di nove persone accusate di aver finanziato l’organizzazione terroristica Hamas per un ammontare complessivo di circa sette milioni di euro. I provvedimenti cautelari sono stati emessi nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere riguarda nove indagati e tre associazioni. A eseguire i provvedimenti sono stati i poliziotti della Digos e i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Genova e del Nucleo Speciale della Polizia Valutaria, su disposizione del gip del Tribunale di Genova e su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo.

Tra gli arrestati figura anche il presidente dell’associazione dei palestinesi in Italia. Gli investigatori indicano Mohammad Hannoun come “membro del comparto estero dell’organizzazione terroristica Hamas” e “vertice della cellula italiana dell’organizzazione”. Secondo quanto ricostruito, avrebbe avuto un ruolo centrale nel coordinamento delle attività di raccolta e trasferimento dei fondi.

L’indagine è partita dall’analisi di operazioni finanziarie ritenute sospette e si è sviluppata grazie a scambi informativi con altri uffici inquirenti italiani e con le autorità dei Paesi Bassi e di altri Paesi dell’Unione europea. Per gli inquirenti, il finanziamento delle attività terroristiche sarebbe avvenuto attraverso tre associazioni di beneficenza, utilizzate come canale per operazioni di triangolazione. I flussi di denaro sarebbero transitati tramite bonifici bancari o altre modalità verso associazioni con sede a Gaza, dichiarate illegali dallo Stato di Israele perché ritenute appartenenti, controllate o collegate ad Hamas, oppure direttamente verso esponenti dell’organizzazione.

In particolare, viene citato Osama Alisawi, già ministro del governo di fatto di Hamas a Gaza, che in più occasioni avrebbe sollecitato supporto finanziario. Gli arrestati sono accusati di aver contribuito alle attività dell’organizzazione terroristica con un sistema strutturato e duraturo nel tempo.

Uno degli arresti è stato eseguito a Firenze, in via del Campuccio, dove un uomo è stato prelevato dal Gico e dalla polizia di Stato nell’alloggio in cui risiede. L’arresto è avvenuto in mattinata senza opposizione. Nell’abitazione sono stati sequestrati documenti e altro materiale ritenuto utile alle indagini. Secondo quanto emerso, l’uomo sarebbe un fiancheggiatore dell’organizzazione.

Sull’operazione è intervenuto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, sottolineando come, “pur con la doverosa presunzione di innocenza che va sempre riconosciuta in questa fase, sia stato squarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno e la partecipazione a organizzazioni con finalità terroristiche di matrice islamista”. Un pericolo, ha aggiunto, rispetto al quale “c’è la massima attenzione da parte del nostro governo”.

In un comunicato, la polizia ha precisato che “Mohammad Hannoun e i suoi stretti collaboratori hanno costituito in Italia una cellula di Hamas e da molti anni operano, per mezzo della Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese (A.b.s.p.p.), nella raccolta di fondi destinati in tutto o in parte a detta organizzazione terroristica”. Un sistema che, secondo gli inquirenti, avrebbe permesso di convogliare ingenti risorse economiche verso strutture riconducibili ad Hamas, mascherandole come iniziative di beneficenza.