Flotilla, il coraggio di Greta anche di fronte alla furia israeliana

Greta Thumberg

Greta Thunberg, nata a Stoccolma nel 2003. La sua è una famiglia di artisti. In poco tempo Greta è diventata simbolo di coraggio e impegno. La sua sensibilità verso l’ambiente e le ingiustizie sociali, unita alla sindrome di Asperger – che Greta definisce il suo “superpotere” – l’ha spinta a impegnarsi in azione forti e concrete.

A soli 15 anni ha iniziato lo sciopero scolastico per il clima davanti al Parlamento svedese, dando vita al movimento globale Fridays for Future. Da allora ha iniziato una battaglia contro l’uso indiscriminato dei combustibili fossili. Le sue denunce  contro  la deforestazione e in favore della riduzione delle emissioni di CO₂. Per sostenere le sue battaglie ha promosso la mobilitazione dei giovani di tutto il mondo. Senza alcuna paura ha sfidato importanti aziende e chiamato in causa i leader politici di mezzo.

Tanti gli ostacoli sul suo cammino, molti gli attacchi personali, tanta la delusione dagli incontri con i leader mondiali. L’episodio più recente, il suo arresto da parte degli israeliani il 1° ottobre 2025 durante una missione umanitaria per Gaza: maltrattata e privata di dignità, Greta ha continuato a denunciare ingiustizie, ribadendo che la difesa dei diritti umani è inseparabile dalla lotta per il clima.

Greta Thunberg è un esempio: fragile e determinata, indignata e coraggiosa, capace di trasformare la propria rabbia in un monito universale. 

Greta ha ragione, le sue battaglie sono giustissime, ma governi, grande aziende e la destra internazionale la mal sopportano. Sa di essere un ostacolo, ma non si arrende. Non lo farà mai.

Tacco Di Ghino