“Non c’era nessun motivo per attaccarci. Navigavamo in silenzio, nella notte, e siamo stati colpiti da droni”. La voce è quella della giornalista Barbara Schiavulli, in collegamento diretto dalla Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria internazionale partita per rompere l’assedio di Gaza e consegnare aiuti essenziali alla popolazione civile. La testimonianza – raccolta da La Capitale durante un presidio mercoledì pomeriggio a Montecitorio – conferma un attacco notturno durissimo contro imbarcazioni battenti bandiera italiana, inglese e polacca, avvenuto a largo di Creta.
“Bombe sonore, sostanze urticanti, alberi spezzati – prosegue Schiavulli – Quattro barche danneggiate. La nostra è stata colpita tre volte. A bordo ci sono due parlamentari, la portavoce Maria Elena Delia, un infermiere, due skipper. E io, che sono una giornalista. Se portare aiuti è un crimine, allora forse avevano ragione a colpirci. Ma se siamo esseri umani che cercano di aiutare altri esseri umani, allora chi è lo Stato criminale?”.
Flotilla, gli attivisti: “Siamo in piena allerta, ma non ci fermeranno”
Le denunce non arrivano solo dalla voce di chi è a bordo. La stessa Flotilla, in un comunicato ufficiale pubblicato su Instagram e rilanciato dall’agenzia Italpress, ha dichiarato: “Queste tattiche non ci scoraggeranno dalla nostra missione di consegnare aiuti a Gaza e rompere l’assedio illegale. Ogni tentativo di intimidirci non fa altro che rafforzare il nostro impegno. Non saremo messi a tacere. Continueremo a navigare.”
Un messaggio rilanciato anche dall’attivista brasiliano Thiago Ávila, anch’egli a bordo, in un video che ha fatto il giro dei social: “Siamo stati presi di mira almeno quattro volte stanotte con droni. Siamo in piena allerta”.
A Montecitorio scatta la mobilitazione
Mentre le barche che si rimettono in sesto dopo l’attacco, il cuore politico dell’Italia si infiamma. Davanti a Montecitorio, centinaia di attivisti, sindacalisti e parlamentari si sono riuniti per una conferenza stampa del Global Movement to Gaza Italia. Bandiere palestinesi, striscioni “Blocchiamo tutto”, e grida: “Embargo a Israele. Sanzioni subito”.
Sul palco, fra gli altri, Fratoianni, Bonelli, Appendino, Boldrini, Serracchiani, Provenzano, Furfaro, Chiara Braga e molti altri esponenti di PD, M5S, Avs. Tutti a denunciare la mancanza di protezione offerta agli attivisti.
Tajani: “Israele garantisca l’incolumità degli italiani“
La Farnesina ha fatto sapere che il ministro Antonio Tajani, attualmente a New York per l’Assemblea Generale dell’ONU, è stato informato dell’attacco e ha chiesto a Israele di garantire l’incolumità delle persone a bordo. “Qualsiasi operazione militare deve rispettare il diritto internazionale e il principio di assoluta cautela”, ha fatto sapere il ministero, confermando che l’ambasciata italiana a Tel Aviv è già attiva sul dossier.
Ma per i manifestanti, le parole non bastano più. “È troppo tardi”, dicono. “Se questa è la democrazia che ci protegge, allora sta dalla parte sbagliata della storia“.