Caso Garlasco, Nordio: “A volte bisogna avere il coraggio di arrendersi. Ma l’azione penale è obbligatoria”

Il ministro della Giustizia interviene al Salone della Giustizia sul riaccendersi dell’inchiesta. Intanto a Brescia nuovo sequestro per l’ex procuratore Venditti, che prepara il ricorso

“A un certo punto bisogna avere il coraggio di arrendersi”. Con queste parole, il ministro della Giustizia Carlo Nordio interviene sul nuovo capitolo giudiziario del caso Garlasco, a margine del Salone della Giustizia in corso a Roma.

Il Guardasigilli, pur evitando di entrare nel merito delle indagini, ha parlato di “paradosso” davanti a inchieste parallele che si muovono in direzioni opposte: “I cittadini assistono a una vicenda in cui una persona ha già scontato anni di carcere e oggi ci si trova di fronte a nuove indagini che ne mettono in discussione la colpevolezza. È un cortocircuito che mina la fiducia nella giustizia”.

Caso Garlasco, Nordio: “Dopo tanti anni, ricostruire verità giudiziaria diventa impossibile”

Nordio ha però ribadito un principio fondamentale: “L’azione penale è obbligatoria. I pubblici ministeri che seguono questa seconda inchiesta sono persone serissime. Se emergono dubbi fondati sulla colpevolezza di un imputato, è giusto che si indaghi.”

E ha concluso con una riflessione dal tono quasi amaro: “Ci sono processi e indagini che proseguono per decenni perché la verità non si è mai trovata. Ma dopo venti o trent’anni, ricostruire una verità giudiziaria diventa quasi impossibile. Serve il coraggio di accettare i limiti della giustizia umana”.

Nuovi sequestri nell’indagine su Venditti

Intanto a Brescia prosegue l’inchiesta che ruota attorno all’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari nell’ambito del filone collegato al delitto di Garlasco.

Secondo l’ipotesi della Procura, l’ex magistrato avrebbe favorito Andrea Sempio – amico di Chiara Poggi, la giovane uccisa nel 2007 – in cambio di denaro, in occasione della richiesta di archiviazione del 2017. Lunedì mattina la Procura ha disposto un nuovo decreto di sequestro di telefoni, tablet e altri dispositivi informatici riconducibili a Venditti, che – tramite il suo legale Domenico Aiello – ha già annunciato un ricorso al Tribunale del Riesame.

Già il 17 ottobre, i giudici bresciani avevano annullato un primo sequestro, ma i dispositivi erano rimasti nella disponibilità degli inquirenti a causa di un secondo provvedimento, legato all’indagine parallela denominata Clean2, che ipotizza peculato e corruzione e coinvolge anche l’ex pm Pietro Paolo Mazza, già in servizio a Pavia e poi a Milano.

I prossimi passi

Il nuovo decreto di sequestro riguarda anche due ex carabinieri di Pavia, Giuseppe Spoto e Silvio Sapone, non indagati ma coinvolti nelle acquisizioni di materiale informatico. Entrambi potranno a loro volta ricorrere al Riesame.

Le udienze per i ricorsi di Venditti e Mazza sono attese nelle prossime settimane. Intanto, a quasi vent’anni dal delitto di Garlasco, la vicenda continua a produrre nuovi interrogativi e nuovi filoni giudiziari, in una storia giudiziaria che sembra non trovare mai un punto di chiusura.