“La Marcia della Pace è e sarà sempre un appuntamento storico per l’Italia e per il pianeta. Ma oggi più che mai bisogna scendere in piazza per la pace”. Con queste parole, il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, ha aperto il suo intervento alla Marcia Perugia–Assisi, rilanciando l’appello per la fine dei conflitti nel mondo e in particolare per la pace nella Striscia di Gaza.
“Nel mondo sono in corso 56 guerre che coinvolgono 92 Paesi, e le spese militari hanno raggiunto il record di 2.738 miliardi di dollari. Ci raccontano che le armi servono a difendere la pace – ha detto Bonelli – ma ogni giorno vediamo l’opposto: più armi, più guerre”.
Gaza, Bonelli: “Serve il popolo palestinese per costruire la pace”
Il leader ecologista ha criticato con forza l’atteggiamento del governo italiano verso le mobilitazioni in solidarietà con Gaza: “Chiedo al governo di smetterla di dileggiare e offendere chi manifesta per la pace, come ha fatto in occasione delle mobilitazioni per Gaza e per la Palestina. Quelle manifestazioni – partecipate e coraggiose – hanno contribuito a spingere i governi verso una tregua: non ancora la pace, purtroppo, che si potrà raggiungere solo coinvolgendo il popolo palestinese e riconoscendo, davanti alla giustizia internazionale, i crimini contro l’umanità commessi da Netanyahu”.
Un messaggio netto, che arriva mentre in Israele si prepara il rilascio degli ultimi ostaggi e in Europa cresce il dibattito su come consolidare il fragile cessate il fuoco.
Gaza, Tajani: “Manifestazioni utili a sensibilizzare, ma non risolvono”
Parole che contrastano con la posizione del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che in un’intervista ad Avvenire ha espresso una visione diversa sul ruolo delle mobilitazioni pro-Gaza. “Le missioni come la Global Sumud Flotilla e i cortei in Italia hanno certamente contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica, ma non si può dire che siano serviti a risolvere i problemi – ha dichiarato Tajani – Anche il cardinal Pizzaballa lo ha ricordato: gli scioperi hanno creato disagi alla popolazione italiana senza aiutare Gaza.”
Il titolare della Farnesina ha invece ricordato il voto unanime in Parlamento a favore della mozione che sostiene il piano di pace americano promosso da Donald Trump, definendolo “un segno della compattezza della politica italiana su un tema decisivo”. Tajani ha inoltre annunciato per mercoledì l’avvio dei ‘Dialoghi mediterranei’ a Napoli, iniziativa di confronto per “offrire un contributo costruttivo alla stabilità regionale”.
Rientrano in Italia gli attivisti italiani della nuova flottiglia
Intanto, si avvia alla conclusione la vicenda degli attivisti italiani della flottiglia “Thousand Madleens”, trattenuti dalle autorità israeliane dopo l’abbordaggio nella notte tra il 7 e l’8 ottobre. Secondo fonti diplomatiche, Beatrice Lio e Vincenzo Fullone, ultimi due connazionali ancora in custodia, sono in viaggio verso il valico di Allenby, al confine con la Giordania, dopo il trasferimento dal carcere di Ketziot.
I due, a differenza degli altri attivisti, hanno scelto di attendere il provvedimento di espulsione invece di rientrare immediatamente in Italia. Una volta oltrepassato il confine, saranno accolti dal personale dell’Ambasciata d’Italia ad Amman, che ne assisterà il rientro nel Paese.
Pace, diplomazia e divisioni politiche
Il contrasto tra le parole di Bonelli e Tajani evidenzia due visioni diverse della pace: quella delle piazze, che chiedono riconoscimento e giustizia per il popolo palestinese, e quella della diplomazia istituzionale, che punta su mediazione e stabilità. Sul terreno, intanto, Gaza attende la piena applicazione della tregua, mentre la comunità internazionale – tra appelli, proteste e nuove conferenze – prova a trasformare un fragile cessate il fuoco in una pace duratura.