Potrebbe essere arrivata una svolta in un giallo rimasto irrisolto per oltre trent’anni. Dall’alba di oggi, cani molecolari e squadre di investigatori stanno scavando sotto la Casa del Jazz, all’inizio di via Cristoforo Colombo, nel cuore di Roma. L’edificio – simbolo della rinascita civile della città, sorto su un bene confiscato alla criminalità organizzata – è al centro di nuove ricerche per trovare i resti del giudice Paolo Adinolfi, scomparso misteriosamente nel 1994.
Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, l’operazione è stata disposta dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica riunitosi in Prefettura, su richiesta dell’ex magistrato Guglielmo Muntoni. Non è ancora chiaro quali nuovi elementi o segnalazioni abbiano spinto le autorità a riaprire le indagini in modo così concreto.
Il giudice Adinolfi sparì il 2 luglio 1994, dopo essere uscito dalla sua abitazione in via della Farnesina dicendo alla moglie che sarebbe tornato per pranzo. Non fece mai più ritorno. La sua auto fu ritrovata al Villaggio Olimpico, e da allora si sono rincorse ipotesi e piste mai confermate. Alcuni testimoni dissero di averlo visto su un autobus, altri raccontarono di un giovane sconosciuto accanto a lui negli uffici giudiziari di piazzale Clodio.
Nel corso degli anni sono state avanzate diverse teorie sui motivi della scomparsa. Prima della sua nomina a un nuovo incarico, Adinolfi aveva lavorato alla sezione fallimentare del Tribunale di Roma, un ufficio delicato dove passano dossier che spesso si intrecciano con vicende di criminalità economica. Tra i casi seguiti, quello del fallimento della Fiscom e quello della Ambra Assicurazioni.
Nel procedimento Fiscom fu condannato Enrico Nicoletti, ritenuto dagli inquirenti il cassiere della Banda della Magliana. Proprio per questo, per anni si è sospettato che il magistrato potesse essere stato ucciso e sepolto in una delle proprietà riconducibili a Nicoletti. Una di queste, oggi, è proprio la Casa del Jazz, dove da questa mattina gli scavi proseguono senza sosta nella speranza di dare finalmente una risposta a un mistero lungo 31 anni.







